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Alfa Romeo: torna la cassa integrazione a Cassino per oltre 4 mila lavoratori

6 giorni di stop produttivo da fine ottobre

Alfa Romeo stabilimento Cassino dazi

FCA ha comunicato in via ufficiale il ritorno della cassa integrazione ordinaria nello stabilimento Alfa Romeo di Cassino. Il provvedimento riguarderà ben 4069 lavoratori (3715 operai e 354 impiegati e quadri) impegnati nel sito di produzione dove vengono realizzati in tre modelli di punta di Alfa Romeo, la Giulia, lo Stelvio e la Giulietta. Le giornate di cassa integrazione ordinaria partiranno dal prossimo 25 di ottobre e si protrarranno sino al successivo 3 di novembre.

La fine del mese di ottobre e l’inizio di novembre, con i 6 giorni di fermo produttivo programmati, rappresentano un duro colpo per lo stabilimento di Cassino che, a settembre, ha registrato lo stop di due giorni per la linea di produzione della Giulietta e di un solo giorno per Giulia e Stelvio.

Si tratta, in ogni caso, di una notizia sicuramente negativa che chiarisce il momento di difficoltà in cui si trovano gli stabilimenti di produzione di FCA in Italia che, già da molti mesi, devono fare i conti con stop produttivi, ammortizzatori sociali e contratti di solidarietà. Gli scarsi livelli di produzione e, soprattutto, le pochissime novità arrivate in questi ultimi anni sono alla base dello stato attuale dei siti italiani di FCA. 

Ecco quanto dichiarato da Donato Gatti, segretario provinciale della Fiom: “Aumenta di mese in mese l’utilizzo degli ammortizzatori sociali in Fca: dal “polo del lusso” di Torino, Grugliasco e Modena di Maserati al contratto di solidarietà per lo stabilimento di Melfi, alla cassa in scadenza per riorganizzazione di Pomigliano ed ora l’effetto domino della riduzione dei volumi produttivi colpisce anche i lavoratori Alfa Romeo di Cassino”

Il ritorno della cassa integrazione e la relativa riduzione dei volumi di produzione colpiscono in misura diretta i lavoratori di Cassino e tutto l’indotto generato dallo stabilimento che rappresenta il cuore della produzione di Alfa Romeo. A rischio è anche il rientro dei giovani precari a cui FCA non aveva rinnovato il contratto di lavoro nei mesi scorsi. Come sottolineato da Gatti: “È necessario che si apra un confronto con le istituzioni, sia a livello regionale che nazionale”

I sindacati continuano a richiedere un incontro con la dirigenza di FCA che, oramai da mesi, non risponde alle richieste. Ricordiamo che il gruppo deve ancora nominare un nuovo responsabile dell’area EMEA, per il ruolo potrebbero esserci novità in arrivo nei prossimi giorni, che avrà il compito di trovare una soluzione alla situazione problematica in cui versano gli stabilimenti italiani del gruppo. Continuate a seguirci per tutti gli aggiornamenti.

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