Stellantis ha appena svelato il suo progetto Bio-Hybrid, che comprende tre piattaforme per veicoli ibridi flex-fuel a etanolo e una per un’auto elettrica al 100 per cento. Sviluppato per servire i modelli di tutti i marchi del gruppo, il loro utilizzo dovrebbe essere avviato dai produttori con il più alto volume di vendite nel mercato brasiliano, in questo caso Fiat e Jeep. Antonio Filosa, presidente di Stellantis South America, ha confermato che le prime ibride flex-fuel arriveranno sul mercato il prossimo anno e che entro il 2030 verrà lanciata l’auto elettrica con produzione 100% domestica.
Dal 2024 anche in Brasile Stellantis inizierà a produrre auto elettrificate
I modelli Bio-Hybrid rappresenteranno il 60 per cento della produzione brasiliana di Stellantis nel 2030. “Siamo l’azienda che nazionalizza maggiormente i componenti in Brasile, incoraggiando soluzioni di propulsione che combinano etanolo ed elettrificazione e contribuiscono alla decarbonizzazione nel ciclo dal pozzo alla ruota”, ha commentato Filosa.
Durante un evento di presentazione delle nuove piattaforme tenutosi presso il Polo Automotivo de Betim questo lunedì 31 luglio, João Irineu, Vice President of Regulatory Affairs di Stellantis South America, ha evidenziato ancora una volta tutti i vantaggi del biocarburante brasiliano nel contesto di decarbonizzazione. Nel ribadire che ibridi ed elettrici coesisteranno a lungo, ha ricordato che l’obiettivo dell’azienda per il Brasile è quello di avere il 20 per cento delle vendite nel 2030 concentrato su auto completamente elettriche.
Márcio Tonani, vicepresidente senior dei centri di ingegneria tecnica per il Sud America, ha dettagliato le piattaforme incluse nel nuovo progetto di elettrificazione del marchio nella regione: “Si tratta di piattaforme basate su diverse tecnologie, che presentano diversi gradi di combinazione termica ed elettrica nella propulsione del veicolo. Ognuna di queste tecnologie ha la sua applicazione e, insieme, servono tutte le fasce di consumatori, rendendo accessibili i sistemi ibridi basati sulla combinazione della propulsione termica flessibile con l’elettricità”.
La piattaforma Bio-Hybrid presenta un nuovo dispositivo elettrico multifunzionale che sostituisce l’alternatore e il motorino di avviamento. L’apparecchiatura è in grado di fornire energia meccanica ed elettrica, che generano sia una coppia aggiuntiva per il motore termico, sia energia elettrica per caricare la batteria aggiuntiva agli ioni di litio da 12 volt. “Il sistema genera potenza fino a 3KW, garantendo migliori prestazioni alla vettura e consumi ridotti”, spiega Tonini.
La piattaforma Bio-Hybrid e-DCT, a sua volta, è al servizio di due motori elettrici. Il primo di questi è quello che sostituisce l’alternatore e il motorino di avviamento. Inoltre, alla trasmissione è accoppiato un altro motore elettrico di proporzioni maggiori. Una batteria agli ioni di litio da 48 Volt supporta il sistema e alimenta anche i dispositivi. Una gestione elettronica controlla il funzionamento tra modalità termica, elettrica o ibrida, ottimizzando efficienza ed economia.
La piattaforma Bio-Hybrid Plug-in di Stellantis è dotata di una batteria agli Ioni di Litio da 380 Volt, ricaricata tramite un sistema di rigenerazione in fase di decelerazione, alimentata dal motore termico del veicolo o tramite alimentazione elettrica esterna (plug-in). L’architettura ha anche un motore elettrico che fornisce potenza direttamente alle ruote dell’auto. Il sistema gestisce il funzionamento tra modalità termica, elettrica o ibrida, ottimizzando efficienza ed economia.
Infine, l’architettura BEV (100% Electric) è completamente azionata da un motore elettrico ad alta tensione alimentato da una batteria ricaricabile da 400 volt, tramite un sistema di rigenerazione o plug-in. Fornisce una coppia istantanea, con un’accelerazione rapida e reattiva. Anche il presidente di Stellantis per il Sud America ha approfittato dell’evento Betim per parlare dei buoni risultati nella regione nel primo semestre, quando i suoi marchi detenevano una quota del 23,7 per cento. Filosa ha assicurato che l’azienda è quella che ha investito di più in Brasile e in altri paesi del Sud America.