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Stellantis, Pomigliano: la protesta dei 28 lavoratori “venduti” a una ditta delle Bermuda

I 28 dipendenti Stellantis di Pomigliano d’Arco protestano contro la decisione di “cederne” le prestazioni a un’azienda sita nelle Bermuda

Lavoratori di pomigliano Stellantis Società Bermuda
Immagine d'archivio

Continua la situazione di precarietà, che nel recente periodo ha tolto il sorriso al personale di Pomigliano d’Arco. I dipendenti della Fca Services alzano la voce, dopo aver ricevuto, secondo la loro versione, un trattamento ingiusto. Dal prossimo 1° luglio dovranno passare alla nuova azienda, ma – riferiscono i portavoce – non è nemmeno dato sapere dove si troverà la sede di lavoro. La protesta è portata avanti da 28 lavoratori, in seguito all’accordo sottoscritto da Stellantis con un’altra ditta.

Il conglomerato, attualmente alle prese con la riorganizzazione del personale, ha “ceduto” le prestazioni degli operatori. Per gli uomini Stellantis messi alla porta, chiamati a occuparsi della parte amministrativa del gruppo, la pratica sarebbe condannabile, poiché discriminatoria. Il clima di incertezza e nervosismo viene espresso a pieno da Sergio Clemente, delegato dell’associazione Fim Cisl.

Pomigliano, i 28 lavoratori discriminati da Stellantis. Pronti a marciare a Torino

Alfa Romeo Tonale Pomigliano d'Arco

Lo scorso settembre – ha spiegato – l’azienda ha reso nota la ricollocazione dei 200 componenti del personale. Mentre i 172 di Torino rimarranno sempre nell’orbita del conglomerato, la rimanente parte sarà costretta a prestare servizio presso una compagnia avente sede in Bermuda, privi della garanzia di continuità lavorativa. Non il clima migliore per abbandonare un posto di lavoro fisso. Il timore maggiore dei diretti interessati è di un licenziamento in dirittura d’arrivo.

A togliere il sonno è anche il fatto che non è stata ancora reso noto il posto in cui presteranno servizio. I termini rimangono tuttora parecchio nebulosi e ciò inasprisce il clima. La tensione si taglia con il coltello e, a meno di immediate rassicurazioni di Stellantis con azioni concrete, la sensazione di malessere continuerà a serpeggiare.

Pomigliano d'Arco Jean-Philippe Imparato
Foto Twitter, Jean-Philippe Imparato

Un altro delegato Fiom Cgil, Peppe Napolitano, sottolinea il forte cambiamento di condizioni per i soggetti in questione. Da una struttura con 6 mila dipendenti militeranno tra le fila di una che ne conta appena 20 e tuttora sprovvista di una sede lavorativa. Alla luce di ciò, i negoziati intavolati con Stellantis appaiono inefficaci. Ecco perché, a nome di Fiom Cgil, Napolitano parla di un’imminente manifestazione a Torino, dove marceranno davanti alla sede centrale.

Le critiche roventi mosse all’azienda seguono i termini altrettanto perentori usati dal governo italiano. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha criticato la decisione di Stellantis di realizzare una Gigafactory in Francia e probabilmente in Germania, anziché lungo lo Stivale. Lo stato transalpino sta riuscendo a influenzare le manovre, anche perché detiene una quota delle azioni di Peugeot, ottenute in passato come corrispettivo degli aiuti garantiti al Leone.

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