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Gran Premio di Monza: Safety Car e pasticci

I Tifosi accorsi al Gran Premio di Monza, mai avrebbero potuto immaginare che il GP si concludesse dietro la Safety Car

GP Monza

Le centinaia di migliaia di Tifosi accorsi al Gran Premio di Monza, mai avrebbero potuto immaginare che il Gran Premio d’Italia del Centenario si concludesse con le monoposto del Mondiale in fila dietro la Safety Car. È una scena avvilente, una condizione che difficilmente avrebbe cambiato le sorti dell’appuntamento iridato brianzolo per molti. È vero quindi che ai fini della statistica, e dei risultati, la spaventosa tempistica approntata dalla Federazione per l’ingresso in pista della Safety Car ad una manciata di giri dalla fine in virtù del DNF di Daniel Ricciardo con la McLaren avrebbe mutato fin troppo poco; ciò che invece ha colpito è stata proprio la tempestività, mancata, nell’agire e nel reagire al problema.

Di certo quindi Max Verstappen avrebbe quasi sicuramente vinto il Gran Premio di Monza, anche in virtù del cambio gomme praticato sulla F1-75 di Charles Leclerc passato alle Pirelli Rosse vecchie di tre giri contro la medesima mescola montata quasi nello stesso frangente dall’olandese però nuova di zecca. A Monza, in virtù dei fatti, la differenza prestazionale imposta dalle mescole di casa Pirelli appare meno variegata rispetto ad altri tracciati che costellano questo lungo Mondiale di Formula 1; un’eventualità apparsa evidente nei riscontri di tutti, Ferrari e Red Bull comprese chiaramente. Di certo la Ferrari è apparsa un po’ più in sofferenza rispetto ad una Red Bull in termini di gomme, più carica aerodinamicamente e più parca nel consumo complessivo della mescola, soprattutto se si guarda all’assale posteriore maggiormente sollecitato lungo l’asfalto del Gran Premio di Monza.

Il Gran Premio di Monza si è concluso come nessuno mai avrebbe immaginato

La questione è variegata. Ciò che però ha colpito un po’ tutti nella gestione complessiva di questo Gran Premio di Monza è stata la decisione della Federazione Internazionale dell’Auto di metterci del suo con una Safety Car che nel finale ha provocato malumori e sensazioni al di là dall’essere descritte facilmente. Di certo un fatto che rimarrà negli annali e nel ricordo futuro di questo Gran Premio del Centenario, differente rispetto a quanto accadde ad Abu Dhabi a fine stagione 2021.

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La Safety Car, infatti, è entrata in pista solamente davanti alla Mercedes di George Russell che in quel momento era accreditato della terza piazza non riuscendo quindi a porsi davanti alla Red Bull del leader Max Verstappen. Un errore non di poco che ha costretto proprio il pilota olandese della Red Bull a perdere tempo nel tentativo di recuperare il distacco dal gruppo, e quindi dalla stessa Safety Car, dal momento che Max si trovava a circa metà giro di distacco (in più) rispetto alla posizione della vettura di sicurezza. Una questione di tempistiche non indifferente che ha finito per condizionare il rientro stesso della vettura di sicurezza e quindi il ripristino di qualche tornata rimanente per concludere il Gran Premio di Monza con regolarità.

Forse a Monza è mancata la volontà di decidere correttamente come procedere, sebbene in tanti hanno fischiato e in molti hanno pensato che in FIA si fossero per un attimo assopiti. Un set di condizioni che potrebbero ristabilire gli equilibri apparsi spesso più che fragili fra la stessa FIA di Mohammed Bin-Sulayem e Liberty Media ed F1 gestiti da un mai domo Stefano Domenicali.

Binotto critico, Leclerc pragmatico

Sulla questione è andato giù duro Mattia Binotto. Il team principal della Scuderia ha infatti discusso del fattaccio che ha caratterizzato gli ultimissimi giri del Gran Premio di Monza con Sky Sport. Mattia ha ammesso infatti che sebbene dopo quello che era accaduto ad Abu Dhabi la volontà era quella di velocizzare operazioni simili a quella, e a questa brianzola di oggi, “non è chiaro perché hanno aspettato così tanto per far sdoppiare le vetture”. Secondo Binotto, oggi a Monza “la FIA ha dormito; oggi non sono ancora all’altezza di questo tipo di operazioni”. Prese di posizioni dure e crude giunte comunque da più parti.

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Differente è apparso invece il punto di vista proposto da Charles Leclerc. Il monegasco era conscio delle maggiori possibilità di vittoria affidate ad un Max Verstappen vero mattatore del Gran Premio di Monza (così come un eccellente Carlos Sainz, quarto alla fine dopo essere scattato 18esimo!); la Pole Position non avrebbe quindi garantito un vantaggio che effettivamente latitava. Per Leclerc, la questione legata alla Safety Car è risultata piuttosto frustrante, ma il ferrarista ha ammesso che si trovava alle spalle di Verstappen “per quanto era successo in precedenza”.

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