Da grandi poteri derivano grandi responsabilità. Per informazioni chiedere a Carlos Tavares, l’amministratore delegato del gruppo Stellantis, costituito lo scorso anno dalla fusione tra due potenze industriali.
Mettere insieme Fiat Chrysler Automobiles e PSA Groupe pretende un eccellente lavoro di coordinamento, a cominciare dall’uomo in carica. La passione percepibile da Carlos Tavares emerge anche da un particolare: ancora oggi, all’età di 64 anni, si diletta nel tempo libero come pilota.
Carlos Tavares: tempo libero monopolizzato da una passione
Tra il rombo dei motori e gli applausi del pubblico, più di 290 piloti dell’Historic tour 2022 si sono affrontati in gare di velocità per tre giorni (da venerdì 9 a domenica 11 settembre) sul circuito della Val de Vienne. Grande appassionato di sport amatoriale e abituato alla pista, il ceo ha concorso nella categoria Trofeo F3 classic. Ai microfoni di Centre Presse il top manager ha raccontato di questo lato di sé meno noto.
Dopo l’edizione del 2021, è tornato al circuito della Val de Vienne da habitué. Il tracciato gli piace parecchio, perché è molto tecnico. Richiedendo concentrazione e precisione: bisogna guidare lentamente per andare veloce, ama ripetere. Ogni volta che gli sarà possibile, farà tappa a Vienna. È già stato nella capitale austriaca diverse volte, in superturismo o berlina. Conosco bene la zona e la apprezza particolarmente.
Nonostante l’agenda fitta di impegni, Carlos Tavares riesce a partecipare al campionato senza problemi: non si può cercare di essere performanti nella sfera professionale senza un buon equilibrio, che concilia famiglia, tempo libero (sport automobilistico) e carriera. Pratica la disciplina da 41 anni (debuttò nel 1981) ed è diventato quasi una dipendenza, ha aggiunto il ceo.
Per l’occasione Carlos Tavares ha guidato una Ralt RT3 Alfa Romeo del 1983 da 160 cavalli per 450 kg. L’esemplare si presta bene a circuiti piatti e veloci. Si spinge fino a 220 km/h. All’epoca, Stellantis non era presente in F3 ad eccezione di Alfa Romeo, uno dei marchi del conglomerato. Essere un pilota crede lo aiuti nel ruolo di imprenditore. Innanzitutto, insegna a gestire lo stress e a mantenere la calma. C’è pure la questione del progresso, spingendo ad andare oltre i propri limiti. È una buona scuola per il gioco di squadra, come nell’industria automobilistica.