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Stellantis, Fiom: “o Tavares ci incontrerà o andremo a Parigi”

Il leader di Fiom, Michele De Palma, lancia un’aut aut a Carlos Tavares: o l’ad di Stellantis accetterà di incontrarli o andranno a Parigi.

Mirafiori

A Torino per la festa dei metalmeccanici Cgil, il segretario generale della Fiom, Michele De Palma, spinge per incontrare i vertici Stellantis nell’immediato futuro.

Come riporta l’Ansa, se entro un periodo di tempo plausibile non avrà luogo un faccia a faccia tra ogni organizzazione sindacale e l’amministratore delegato del gruppo italo francese, Carlos Tavares, allora si recheranno a Parigi pur di tenere un dialogo.

Stellantis: Carlos Tavares davanti a un bivio

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Secondo De Palma è importante che il governatore del Piemonte, Alberto Cirio, e il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, abbiano chiamato al dialogo il chief executive officer di Stellantis. Tuttavia – ha proseguito -, sussiste un problema: non è in agenda nessun confronto né con i sindacati né con i rappresentanti della forza lavoro.

A ogni modo, intendono tendere la mano. Prima di giungere allo scontro desiderano parlarsi vis-a-vis. Qualora Carlos Tavares continuasse a ignorare la presenza di unità sindacali in Italia lo raggiungeranno nella capitale francese. Rivolgendo un appello agli altri sindacati per un’iniziativa collettiva, De Palma ha citato un celebre aforisma: se Maometto non va alla montagna, allora sarà la montagna ad andare da Maometto.

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Rimanere impassibili di fronte ai recenti cambiamenti intercorsi è fuori discussione. De Palma pensa ad agire e in fretta. Ormai il tempo delle attese è finito e una svolta dovrà pur accadere. Ai microfoni ha spiegato di aver in programma un insieme di assemblee nell’arco delle prossime settimane. Durante i vari ritrovi saranno protagonisti di un dibattito con il personale Stellantis, così da riflettere sul fatto che se il muro messo dai vertici aziendali persiste allora occorre ricorrere a un “piano b”. Dopodiché, spetterà nella persona di Tavares assumere una scelta. Andare a Parigi non la ritiene una provocazione, bensì provare un dialogo.

Sull’incontro di Torino del 20 settembre, il numero uno della Fiom ha sottolineato di non avere anticipazioni. Hanno sottoposto all’attenzione delle proposta sui modelli da fabbricare a Mirafiori e per il rilancio degli enti centrali. Nell’ultimo periodo in Italia sono uscite 5 mila persone dalle strutture. Si stanno avviando verso un punto zero. Non sono disposto ad accompagnare il sistema dell’automotive del Paese verso lo spegnimento completo, ha concluso.

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