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Mirafiori: active placement l’ultimo tentativo per ridurre l’organico

Uno degli ultimi tentativi dello stabilimento Stellantis di Mirafiori per sfoltire l’organico in esubero è l’active placement.

Mirafiori

Lo stabilimento Stellantis di Mirafiori si appresta a un riduzione controllata degli organici. Chi lo dice è Davide Provenzano, numero uno provinciale della Fim-Cisl, il quale ha annunciato la firma messa dai sindacati su vari accordi con il gruppo italo francese per favorire tale processo. Una decisione necessaria per riequilibrare una situazione piuttosto sproporzionata: nel complesso di Torino vi sono ad oggi due impiegati per ciascun addetto alle linee, mentre negli anni Settanta, quando la fabbrica contava su 60 mila dipendenti, il rapporto era di un impiegato per sette addetti alla produzione.

Mirafiori: per ridurre la forza lavora si punta sull’active placement

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Provenzano ha definito l’active placement uno degli ultimi tentativi per ridurre il personale in maniera costruttiva. Le agenzie di ricollocamento offrono ai singoli impiegati occasioni professionali alternative, mentre loro vanno avanti a prestare servizio in azienda. Così facendo, per chi decide di lasciare, il cambio di lavoro avviene senza interruzioni. Che Stellantis sia intenta a sfoltire il team lo attesta l’incentivo all’uscita pari a 75 mila euro.

Il quotidiano La Stampa riporta le dichiarazioni di Provenzano a conclusione di un lungo e interessante reportage sulle intenzioni di voto dei dipendenti del complesso di Mirafiori alle future elezioni nazionali, in programma il 25 settembre. Tra le linee di assemblaggio spira un vento elettorale abbastanza chiaro, verso destra. A incidere sull’orientamento dei lavoratori in favore di partiti quali Lega e Fratelli d’Italia è soprattutto il tema delle pensioni.

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Come riporta sempre il quotidiano, chi è alle prese con il progredire dell’età e le incertezze a proposito del domani si fa attirare dalle promesse di importanti cambiamenti sulla pensione. Edy Lazzi, oggi responsabile provinciale Quinta Lega del Fiom e per diverso tempo segretario della medesima organizzazione, ha evidenziato come, spinte da timore, le persone non votino per convinzione, bensì per esclusione. Hanno provato tutti, eccetto Giorgia Meloni, perciò sono pronti a concederle una chance. La scommessa di Mirafiori è quella di giungere alla pensione prima che sia troppo tardi. Tra dieci anni, con l’età media attuale pari a 55, senza ulteriori assunzioni, si chiude per carenza di manodopera. Ecco la grande paura del momento, ha concluso Lazzi.

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