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Exor passa alla quotazione in Olanda: motivi e prospettive

La Exor lascia Milano per quotarsi nel mercato borsistico di Amsterdam: i motivi della decisione e le prospettive future.

John Elkann

Exor costituisce una delle holding italiane dal maggiore appeal agli occhi della platea internazionale di investitori, sia europei sia provenienti da altri continenti. Difatti, essa comprende ogni azienda facente parte del gruppo Stellantis, il conglomerato nato lo scorso anno dalla fusione tra Fiat Chrysler Automobiles e PSA Groupe. Se ci aggiungiamo poi Iveco e soprattutto Ferrari allora è ovvia la capacità di richiamare su di sé i riflettori.

Nei vari segmenti occupati il gruppo presieduto da John Elkann è una potenza a tutti gli effetti. Il business delle quattro ruote occupa peraltro un ruolo di primo piano lungo la penisola italica. Ecco perché le dinamiche di mercato risultano altrettanto importanti e i recenti sviluppi vanno presi in considerazione con attenzione.

Una grossa svolta, potenzialmente determinante sulla storia futura, è avvenuta nell’arco delle ultime settimane, ossia la quotazione alla borsa di Amsterdam. Quali saranno le conseguenze? Proviamo a vedere le possibili novità che deriveranno dal passo compiuto.

Exor: le ragioni dello spostamento delle azioni ad Amsterdam e le potenzialità

Exor

La famiglia proprietaria della Exor, vale a dire gli Agnelli-Elkann, ha annunciato verso la fine del mese di luglio la scelta in grado di sconvolgere gli equilibri della Borsa. Da Milano – avevano spiegato – le sue azioni si sarebbero spostate ad Amsterdam. Le ragioni vennero date dai proprietari in persona.

Lo spostamento delle azioni – recitava la nota – è stata compiuta per allineare la Borsa di quotazione della holding con la propria sede legale sita in Olanda. Il processo di delisting e apertura durerà circa 45 giorni, ossia un mese e mezzo, pure poiché Exor gode di una capitalizzazione pari a 16 miliardi.

Exor

Cerchiamo di immaginare l’evoluzione della Exor andando a vedere cosa dicono gli esperti del settore. In particolare, riprendiamo le parole dell’analyst dei mercati dei Paesi Bassi Jean-Paul van Oudheusden. Secondo lui Exor costituisce una bella aggiunta alla pattuglia di società di investimento quotate nella capitale Amsterdam e adesso in Belgio. Al momento è in ballo un posto nell’indice principale Aex. L’operazione andrà in porto con successo? Possibile, ma non scontato. Difatti, occorrerà tagliare una serie di traguardi, i quali presumibilmente verranno raggiunti mediante la riponderazione entro il prossimo anno.

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