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Fiat Chrysler: gli analisti preoccupati per il dopo Marchionne

Le azioni gruppo automobilistico italo americano sono scese dell’1,5 per cento per la forte preoccupazione degli analisti

Le azioni di Fiat Chrysler sono state molto volatili nelle scorse ore poiché gli investitori hanno espresso preoccupazione per la drammatica uscita di scena del CEO Sergio Marchionne, il cui stile di gestione ambizioso e creativo è stato la fortuna dell’azienda. Le azioni gruppo automobilistico italo americano sono scese dell’1,5 per cento, dopo una prima apertura che aveva visto un crollo del 4 per cento delle azioni a seguito delle notizie sull’addio definitivo di Marchionne. Anche Ferrari, dove Marchionne era Presidente e CEO, ha chiuso in perdita con un calo di circa il 5 per cento. 

Alcuni analisti sono molto preoccupati circa il futuro del gruppo Fiat Chrysler dopo il definitivo addio di Sergio Marchionne

Il consiglio d’amministrazione di Fiat Chrysler sabato ha nominato l’amministratore delegato di Jeep Mike Manley come nuovo numero uno della società al posto di Marchionne, accelerando inaspettatamente una transizione che era stata programmata per l’inizio del prossimo anno. Secondo gli analisti però sostituire Sergio Marchionne sarà un’operazione molto difficile. Gli analisti infatti attribuiscono al manager gran parte dei successi ottenuti da FCA negli ultimi anni. La sua visione del settore e la sua capacità di stringere accordi e di rischiare facendo aumentare il valore di mercato di Fiat di dieci volte dal 2004 ad oggi, rappresentano risultati eccezionali che difficilmente potranno essere eguagliati nei prossimi anni.  

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Max Warburton, un analista della società di ricerche di mercato Bernstein che ha spesso litigato pubblicamente con Marchionne in teleconferenze sui guadagni della compagnia si è detto molto sorpreso da questa situazione e teme che senza il super manager le cose possano peggiorare per la società. L’analista ha infatti affermato: “Marchionne gestiva FCA con uno stile di comando e controllo, molto difficile da imitare”. Vedremo dunque se Mike Manley sarà in grado di vincere lo scetticismo che grava in gran parte degli analisti in questi primi giorni del “Post-Marchionne”. 

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