in

Ferrari installa un impianto di celle a combustibile da 1 MW a Maranello

Ferrari ha annunciato oggi di aver installato una nuova cella a combustibile a ossido solido da 1 MW nello stabilimento di Maranello 

Ferrari

Ferrari ha annunciato oggi una novità molto importante. La cas automobilistica del cavallino rampante infatti ha confermato di aver compiuto un altro passo verso la carbon neutrality, grazie alla nuova cella a combustibile a ossido solido da 1 MW installata nel suo stabilimento di Maranello. Questo impianto è stato realizzato e installato in pochi giorni da Bloom Energy e fornisce oggi il 5 per cento dell’energia necessaria alle attività produttive della casa automobilistica italiana.

Ferrari: Il cavallino rampante installa nuova cella a combustibile da 1 MW A Maranello

Oltre agli elevati livelli di efficienza, questa piattaforma tecnologica innovativa offre flessibilità nella scelta delle fonti energetiche necessarie per alimentarla: idrogeno, gas naturale o biometano, convertendo il combustibile in energia elettrica senza combustione.

“Ferrari sta lavorando più che mai per raggiungere la carbon neutrality entro il 2030, attraverso l’adozione di tecnologie all’avanguardia e un approccio scientifico che sono nel nostro DNA”, ha commentato Benedetto Vigna, amministratore delegato di Ferrari.

Logo Ferrari
Ferrari: la casa di Maranello ha annunciato oggi di aver compiuto un altro passo verso la carbon neutrality, grazie alla nuova cella a combustibile a ossido solido da 1 MW installata nello stabilimento di Maranello

Insomma un altro passo verso una nuova era per la casa automobilistica di Maranello che anche in questa maniera dimostra di voler continuare ad essere protagonista del settore e leader nel segmento delle auto di lusso. Ricordiamo che il cavallino rampante ha già confermato nei giorni scorsi di voler elettrificare la sua gamma con l’obiettivo di vendere l’80 per cento di auto elettriche entro il 2030.

Ti potrebbe interessare: Michael Schumacher e quella Porsche di cui Ferrari non doveva sapere: dopo 18 anni svelato il segreto

Lascia un commento