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Cassino Plant: finalmente una notizia positiva dopo tanti problemi

Dopo tanti problemi, finalmente il Cassino Plant registra una notizia positiva, che infonde fiducia alla manodopera locale.

Jean-Philippe Imparato Cassino Pomigliano

Lo stabilimento Stellantis del Cassino Plant torna in funzione domani, forte di un nuovo cambio di registro, con il coinvolgimento dell’Alfa Romeo. Una bella notizia, in grado di suscitare un po’ di ottimismo a seguito delle recenti complicazioni sofferte dalla manodopera locale.

Fca Cassino Plant: le Alfa Romeo Giulia e Stelvio non vengono messe in un angolo

Come da programma, lunedì gli operai hanno soltanto lavorato al Grecale, che ha da poco iniziato la sua corsa lungo la piattaforma Giorgio. La complessa fase di preparazione ha portato le tute rosse sulle linee (prima verniciatura e lastratura, poi il montaggio e le altre officine) sulle linee a chiamata individuale, a seconda dell’esigenza interna. In appena un giorno, hanno visto la luce 160 esemplari del suv Maserati, conseguendo l’obiettivo prefissato dalla multinazionale come media giornaliera per il mese di giugno.

In teoria, ci sarebbe dovuto essere un deciso slancio per cominciare ad affrontare di petto le rivali. Inoltre, mancavano le forniture sufficienti a permettere la realizzazione sul pianale Giorgio di Giulia e Stelvio. Il piano sarebbe andato avanti fino all’ultima settimana di giugno. E, invece, lo scenario muta, stavolta in senso positivo.

Ieri i vertici di Fca Cassino Plant hanno rilasciato una doppia comunicazione. Innanzitutto, verso l’ora di pranzo, il management ha decretato lo stop per la giornata odierna a causa della solita crisi di approvvigionamento. Dunque, un altro stop. A stretto ridosso è arrivata una seconda nota. Da domani avrà inizio il riempimento delle linee, attraverso il mix di un Grecale alternato ad un modello Alfa Romeo (Stelvio e Giulia). Si partirà da un impostato di circa 300 unità e si salirà in maniera graduale.

Così facendo, rientrano sulla scena pure le berline del Biscione e l’indotto locale, quasi unicamente dedicato alle due vetture, ha una una boccata di ossigeno. Si raddoppia la produzione e si sale da 160 modelli di Maserati a 300 complessivi tra il Costruttore di Modena e il Biscione. Gli ingressi potrebbero, oltretutto, non essere più a chiamata. La situazione richiede di essere tenuta sotto osservazione. Quasi a cadenza quotidiana arrivano notizie in merito alla fabbrica, ma una volta tanto il personale ha motivo di sorridere.