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Termoli, Prc: “Preoccupati per il futuro”

Pasquale Sisto di Rifondazione Comunista esprime a nome del gruppo preoccupazione circa le prospettive dello stabilimento di Termoli.

Stellantis Termoli

Il segretario provinciale di Prc, Pasquale Sisto, muove delle critiche a Stellantis per il modo in cui viene attualmente gestito lo stabilimento di Termoli. L’esponente politico si dice fortemente preoccupato per le prospettive della struttura di Rivolta del Re. Che da decenni dà occupazione a migliaia di persone con una media di 3 mila addetti più l’indotto.

Secondo le dichiarazioni rilasciate dal management di Stellantis, l’azienda andrebbe riconvertita per far sorgere la gigafactory per la fabbricazione di batterie destinate all’alimentazione delle vetture elettriche.

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Gigafactory Termoli

Eppure – ha proseguito Sisto – la situazione manca di chiarezza sia in merito agli investimenti sia alla salvaguardia dei posti di lavoro. Ciò malgrado il protocollo sottoscritto presso la Presidenza del Consiglio dei ministri.

Di sicuro, c’è l’accordo siglato la scorsa settimana tra alcuni enti sindacali e i responsabili dell’impianto di Termoli, che stabilisce l’applicazione del contratto di solidarietà per circa mille lavoratori relativamente al periodo che va dal 16 maggio al 31 dicembre 2022. In sostanza, sono tagliati fuori dal ciclo produttivo per un sacco di tempo, con il rischio di rimanerci ancora per parecchio. Lo insegnerebbero i piani di ristrutturazione attuati dalla Fiat negli anni, a partire dalla vertenza del 1980.

Gigafactory Termoli

A nome del gruppo rappresentato esprime sincera preoccupazione, in quanto da studi di settore emerge come la fabbricazione di un motore diesel di media cilindrata richieda 10 lavoratori, mentre uno a benzina 4. Per un’unità elettrica, invece, è sufficiente appena un lavoratore. Per questo si chiede se la gigafactory salvaguarderà sul serio l’attuale forza lavoro. Non ne sono certi, così come non ne sono nemmeno convinte alcune sigle sindacali di notevole spessore.

Non capisce perché non si prende in considerazione pure la realizzazione di veicoli alimentati a biocarburanti che, oltre a non essere inquinante, risultano meno inquinante dell’elettrico. E non trova una logica nel ruolo di Termoli, limitata alla realizzazione di solo batterie per le elettriche e non anche la produzione di mezzi ibridi con i motori e i cambi, che occorrono in ogni caso pure per le elettriche. Rifondazione Comunista chiede perciò sia alla Ragione Molise sia al Governo di intervenire affinché si tutelino tutti i posti di lavoro nella struttura.

 

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