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Stellantis, Melfi: “Svolta verde rischia di mandarci in rosso”

Il rappresentante Cisl regionale esprime preoccupazione riguardo ai possibili effetti della transizione energetica su Stellantis Melfi.

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Nervi tesi a Stellantis Melfi. Come riporta il sito Verità & Affari il “prato verde” rischia di trasformarsi in un deserto. O perlomeno è la sensazione dilagante nei pressi dello stabilimento produttivo, dentro ma soprattutto attorno. Ecco perché i sindacati regionali di Cgil, Cisl e Uil hanno presentato ieri un appello al governatore della Regione Basilicata, Vito Bardi, con la richiesta di un immediato incontro per analizzare insieme la situazione.

Stellantis Melfi: l’altra faccia della transizione energetica

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Gerardo Evangelista (Fim Cisl) fornisce dei chiarimenti riguardo all’allarmismo scatenato. Per capire le titubanze – ha spiegato – occorre fare un salto indietro. Per la precisione al 1992, quando la Fiat scelse di investire a San Nicola di Melfi. Si trattava di un progetto innovativo di sviluppi al Sud, denominato prato verde. Oltre all’edificazione di un centro all’avanguardia si prevedeva pure il sostegno all’indotto, attraverso la costituzione di aziende satelliti ubicate attorno all’impianto principale.

Così facendo si credeva di tagliare in modo consistente i costi logistici, di attivare sinergie e soprattutto di creare occupazione e nuove figure professionali in un territorio funestato dal poco lavoro. Una chiave di lettura corretta, sicché ad oggi lavorano 6.700 persone nell’impianto e altri 8 mila circa, tra diretti e indiretti, nell’indotto.

Stabilimento Stellantis di Melfi

Ora la transizione ecologica rischia di avere pesanti ripercussioni in ottica futura. Per Evangelista si tratta di una beffa, in quanto la svolta verde potrebbe mandare in rosso quelle imprese di Melfi in possesso di competenze sulle tecnologie tradizionali. Di conseguenza, è possibile un drastico taglio del personale. A nome dei sindacati, il portavoce di Fim Cisl sottolinea che la loro richiesta non è di fermare il processo.

In realtà, lo considerano corretto abbracciare le nuove forme di alimentazione, a basse o zero emissioni. Tuttavia, auspicano di accompagnare nel cammino green anche un indotto che da sempre ripone fiducia nel gruppo Stellantis. Da qui l’appello alla politica regionale. In chiusura, Evangelista ha sottolineato di credere nell’industria, nella fabbrica. Lui è uno della generazione che grazie a Fiat ha avuto una chance. Non si è dovuto inchinare al politico locale di turno elemosinando una raccomandazione. Ora pensa ai giovani che non hanno abbandonato il Sud: la speranza è un loro diritto, ha concluso.

 

 

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