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Stellantis, sindacati: “Preoccupati per indotto di Melfi”

I sindacati della Regione Basilicata esprimono preoccupazioni per il futuro dei lavoratori dell’indotto di Stellantis di Melfi.

Stellantis Melfi

Le associazioni sindacali Cgil, Cisl e Usil invocano un incontro urgente con il governatore della Basilicata, Vito Bardi, e l’assessore regionale alle attività produttive, Alessandro Galella, per confrontarsi sulle misure di salvaguardia dei lavoratori dell’indotto Stellantis di Melfi. I recenti sviluppi del conglomerato italo francese non li mettono in condizioni di tranquillità. Temono risvolti seri per quanto riguarda il benessere della popolazione locale. Il ruolo chiave ricoperto da Stellantis nel territorio è conclamato, perciò, i gruppi nutrono delle aspettative ben precise. Oltre a incidere in maniera determinante sulle condizioni del personale del conglomerato stesso, pure la questione dell’indotto richiede un accurato approfondimento.

Stellantis Melfi: allarme per le prospettive dell’indotto

Stellantis Melfi

Nella nota diramata, le sigle fanno subito presente qual è la natura del messaggio. Fanno seguito alle intese intercorse con il gruppo nato dalla fusione tra Fiat Chrysler e Peugeot Groupe, nonché agli incontri in sede ministeriale. Nel dettaglio, gli sforzi inerenti alla fabbrica di Melfi, con l’accordo trovato il 25 giugno 2021.

Il complesso della città è il primo italiano a prevedere l’avvio di produzione di quattro veicoli a trazione solo elettrica. Una mossa orientata al futuro, alle sfide che Stellantis (e in generale l’intera industria delle quattro ruote) avrà il compito di affrontare. I vincoli sempre più stringenti imposti dalle realtà comunitarie dettano legge e occorre adeguarsi, onde evitare di mettere a repentaglio la propria sopravvivenza.

Stellantis

Tuttavia, Cgil, Cisl e Uil hanno delle perplessità. In particolare, segnalano il persistere di un grande punto di domanda sull’indotto di primo e secondo livello. Finora non sarebbero giunte sufficienti rassicurazioni ed è così che scendono in campo. La speranza di ciascuno dei mittenti è in una convocazione urgente del tavolo dell’automotive.

In un dialogo costruttivo tra le parti ci sarebbe la possibilità di attuare qualsiasi azione efficace per la tutela di ciascun operatore della fabbrica di San Nicola di Melfi. A sottoscrivere il messaggio sono Angelo Summa, Vincenzo Cavallo e Vincenzo Tortorelli, rispettivamente segretari di Cgil, Cisl e Uil. Ma non è tutto, in quanto all’appello si aggiungono anche le figure di Giovanni Ottomano, Giorgia Calamita e Marco Lomio, nell’ordine i rappresentanti di Fim, Fiom e Uilm.

 

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