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Fiat Chrysler: anche senza novità per Chrysler e Dodge gli stabilimenti canadesi sopravviveranno

Gli stabilimenti Fiat Chrysler in Canada rimarranno aperti anche senza novità per Chrysler e Dodge

Fiat Chrysler Windsor
Fiat Chrysler Windsor

Il presidente di Unifor, Jerry Dias, ha affermato nelle scorse ore che il fatto che Chrysler e Dodge siano state lasciate fuori dall’ultimo piano aziendale di Fiat Chrysler, non significa la fine delle fabbriche canadesi per il gruppo automobilistico di Sergio Marchionne. Il mese scorso, FCA ha rivelato un nuovo piano quinquennale relativo al periodo di tempo tra il 2018 e il 2022.

Il piano include nuovi prodotti per Jeep, Ram, Alfa Romeo e Maserati. Pochissime sono invece le novità per Chrysler e Dodge. Le attività  in Ontario di FCA includono uno stabilimento a Brampton e uno a Windsor. Il primo costruisce Chrysler 300, Dodge Challenger e Dodge Charger. Il secondo produce Chrysler Pacifica e Dodge Caravan. I due stabilimenti impiegano quasi 10 mila lavoratori in totale. 

Anche senza novità per Dodge e Chrysler gli stabilimenti Fiat Chrysler in Canada rimarranno aperti

Dias ha dichiarato ad Automotive News che Fiat Chrysler Automobiles gli ha assicurato che gli stabilimenti sopravviveranno e in futuro disporranno di nuovi modelli. Dias ha anche detto ad Automotive News di avere fiducia nel CEO Sergio Marchionne. Il rappresentante del sindacato ritiene che l’attuale amministratore delegato di FCA abbia tutta la volontà di mantenere gli impianti aperti. 

“Lo prendo in parola”, ha detto Dias. “Dubito molto che vorrebbe vedere la fine di quei stabilimenti.” Dias ha affermato che le assicurazioni ricevute sul futuro degli impianti prevede anche il lancio di nuovi modelli. Il sindacalista però non ha voluto fornire dettagli su quali modelli o marchi saranno lanciati in Canada nei prossimi anni da FCA. 

Mentre Fiat Chrysler Automobiles potrebbe voler mantenere gli stabilimenti aperti nonostante la mancanza di un piano annunciato per Chrysler e Dodge, non è ancora chiaro come o se i negoziati in corso sul NAFTA o la minaccia di dazi statunitensi sui veicoli importati dal Canada possano influenzare le strutture.

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