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Stellantis e il problema del costo delle nuove auto

Il costo troppo elevato delle nuove autovetture rischia di far perdere a Stellantis una intera parte di clientela

Carlos Tavares
Carlos Tavares

La transizione elettrica è l’obbiettivo, anche piuttosto ambizioso, di Stellantis e di Carlos Tavares, il suo Amministratore Delegato. Infatti, durante la presentazione del piano industriale a lungo termine, di cui il CEO Tavares è stato protagonista lo scorso primo marzo 2022, le auto elettriche sono state al centro della presentazione stessa. E nel progetto fino al 2030, Stellantis conta di raddoppiare il volume produttivo dell’intero gruppo.

Ambizione dicevamo, che rischia di scontrarsi con la realtà, perché emerge ancora chiaramente un problema da tempo sollevato riguardo ai nuovi veicoli. Parliamo del costo troppo elevato degli stessi. Prezzi di acquisto per la clientela, che rischiano di essere fuori portata per molti.

Anche Stellantis sostiene che le nuove auto costano troppo

In generale, quando si parla di veicoli elettrici i problemi, soprattutto italiani sono già noti. Produrre auto elettriche necessita di meno manodopera. In questo modo, se serve meno manodopera inevitabile che la vocazione completamente elettrica del Gruppo e lo stop a motori a combustione (diesel e benzina), avrà ricadute occupazionali negative.

Questo dal punto di vista del lavoro in fabbrica, spaccato comunque importante di tutto il perimetro Stellantis. Ma poi ci sono le evidenze tecniche. Passare a produrre auto elettriche ribalta l’intera concezione di auto fin qui utilizzata negli stabilimenti. Servono tecnologie, nuove specializzazioni e così via. L’Italia inoltre, è particolarmente in ritardo in materia. Prima di tutto per esempio, la prima fabbrica di batterie per auto elettriche in Italia è appesa ancora ad un semplice progetto. Anche se tutti dicono che ormai è cosa fatta, manca l’ufficialità ella Gigafactory a Termoli, cosa che in Francia a Douvrin e in Germania a Kaiserslautern già hanno.

Dalle ricariche delle batterie per circolare, al costo eccessivo delle auto

Colonnine di ricarica veloce in autostrada 3

Non meno importante è il fatto che mancano ancora capillarmente, i punti di ricarica per le nuove auto elettriche. Soprattutto nel Bel Paese, siamo carenti da questo punto di vista. Inoltre, come anche il manager portoghese Carlos Tavares ha annunciato, contunua a far discutere il prezzo delle auto.

Il CEO di Stellantis, come si legge sul sito “formulapassion.it, pensa che alcuni acquirenti potenziali, potrebbero essere tagliati fuori dalla possibilità di arrivare a potersi permettere una auto con un costo troppo elevato.

L’inflazione e la crisi economica di questi ultimi anni, accentuata adesso ancora dall’emergenza epidemiologica e dalla guerra in Ucraina, sono fattori che riguardano la clientela. Il potere di acquisto di stipendi e pensioni è calato drasticamente per i motivi prima citati.

Ma poi ci sono le problematiche di produzione. La crisi dei microchip, l’aumento del costo delle materie prime, le difficoltà di approvvigionamento, le regole di domanda e offerta di componenti e l’aumento del costo dell’energia, portano ad un aumento del costo da sostenere per produrre auto.

E il costo superiore non può che far lievitare il prezzo di listino delle nuove auto. A dire il vero, tutte queste argomentazioni potrebbero riguardare tutte le auto e non solo le auto elettriche.

Occorre ridurre il costo di produzione per abbassare i prezzi delle auto

Resta il fatto che anche secondo Stellantis, si arriva ad una potenziale esclusione di alcuni clienti dagli acquisti di nuove auto. Abbattere i costi rapidamente è ciò che Tavares auspica. Soprattutto perché ci sono da centrare quei risultati che lo stesso CEO ha annunciato durante la presentazione del piano industriale.

Ciò che rende meno amaro il tutto è che la situazione è identica anche per tutti gli altri industriali del settore automobilistico e non solo per Stellantis. Certo, è vero che a noi interessa l’Italia e per quanto detto prima, il ritardo su diversi aspetti del nostro Paese non aiuta certo.

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