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Tavares dice no al Governo Italiano nell’azionariato di Stellantis

Non usa mezzi termini Carlos Tavares in merito al recente allarme lanciato dal COPASIR sulla composizione dell’azionariato di Stellantis

Carlos Tavares Stellantis
Carlos Tavares

Non usa mezzi termini Carlos Tavares in merito al recente allarme lanciato dal COPASIR sulla composizione dell’azionariato che gestisce il Gruppo Stellantis. Secondo il CEO del Gruppo nato dalla fusione tra FCA e PSA, che oggi ha presentato il nuovo piano strategico a lungo termine, non c’è necessità di praticare un ingresso del Governo Italiano all’interno del capitale di Stellantis.

Carlos Tavares è stato piuttosto netto durante una conferenza stampa che ha tenuto ad Amsterdam oggi stesso, ammettendo testualmente:

“non vedo la necessità dell’ingresso dello Stato Italiano nell’azionariato di Stellantis”

Secondo il COPASIR, che si era espresso sulla questione un paio di settimane fa, infatti il baricentro della società sarebbe troppo pendente verso la compagine francese. L’allarme deriva dal fatto che secondo il COPASIR, questa condizione porterebbe a più di qualche rischio per il settore strettamente legato a una grossa fetta di economia del nostro Paese. In merito all’azionariato di Stellantis, il COPASIR suggeriva ad esempio l’ingresso nel capitale di Cassa Depositi e Prestiti utile per tornare a bilanciare gli equilibri. Ora da parte di Tavares arriva un secco no in merito a questa eventualità prevista dal Comitato Parlamentare per la Sicurezza delle Repubblica.

L’Italia può essere protetta da Stellantis stessa secondo Tavares

Secondo Carlos Tavares non esistono quindi rischi. Piuttosto, secondo il CEO di Stellantis l’Italia potrà essere protetta “senza avere il Governo nell’azionariato”: quindi ha fornito anche una possibilità indirizzata allo Stato Italiano che secondo Carlos Tavares dovrebbe “usare meglio le tasse degli italiani”. D’altronde Tavares ha anche voluto sottolineare che all’interno dell’assetto societario di Stellantis, l’Italia gode di grande rilevanza in accordo con i marchi che porta in dote e con la volontà di rilanciare marchi come Alfa Romeo e Lancia puntando anche sull’elettrificazione di Fiat.

Va poi sottolineato che in quest’ottica, Carlos Tavares ha anche discusso delle strategie future discutendo dei piani che vedono al centro la nuova Gigafactory di Termoli. Lì dove oggi Stellantis produce essenzialmente propulsori, e dove l’accordo completo non è stato ancora effettivamente definito, ci sarà spazio per la gestione delle batterie e dei propulsori elettrici di domani.

A discutere proprio del fatto che la definizione degli accordi risulta ancora da mettere in pratica è lo stesso Tavares. Le complessità del momento infatti non fanno che amplificare i tempi utili a praticare quanto si discute ormai da diverso tempo. Secondo Tavares infatti bisognerà attendere ancora qualche settimana per l’effettiva firma dell’accordo e partire con la realizzazione della nuova Gigafactory presso lo stabilimento molisano. Per il CEO di Stellantis, il Governo Italiano sta mettendo in pratica un sostegno del tutto simile a quello già previsto dai rispettivi Governi di Francia e Germania dove sorgeranno le altre Gigafactory europee del Gruppo. L’effettiva realizzazione della Gigafactory di Termoli sarà opera di ACC che dovrà ancora ricevere l’approvazione da parte dei tre azionisti: Stellantis, TotalEnergies e Mercedes-Benz.

Infine Carlos Tavares, dopo aver discusso anche delle problematiche relative al conflitto tra Russia e Ucraina, ha parlato anche dell’ibrido. Nel futuro, secondo il CEO di Stellantis, avere a disposizione propulsori ibridi sarà fondamentale per la transizione visto che “potranno garantire l’accessibilità di tutti alle auto”: ciò in virtù dei costi più elevati di un veicolo puramente elettrico.

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