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Fiat Chrysler ha pronto il suo piano di emergenza in caso di dazi in USA

Fiat Chrysler starebbe già da tempo sviluppando piani di emergenza per adeguare la sua produzione ai dazi

Secondo Bloomberg, Fiat Chrysler Automobiles starebbe già da tempo sviluppando piani di emergenza per adeguare la propria impronta manifatturiera nel caso in cui il presidente degli Stati Uniti Donald Trump decida di cambiare gli accordi commerciali esistenti e aumentare i dazi sulle importazioni di auto dall’estero. Secondo indiscrezioni, il gruppo italo americano di Sergio Marchionne lavorerebbe a piani di produzione alternativi fin da quando Trump è stato eletto alla Casa Bianca. 

Fiat Chrysler corre ai ripari: pronto un piano B nel caso in cui Trump imponga i dazi alle importazioni di auto dall’estero

Secondo Bob Lee, Head of Powertrain Coordination e membro del Group Executive Council di Fiat Chrysler Automobiles, si tratterebbe di una pianificazione di emergenza su vasta scala, che farebbe riferimento all’offerta, alla logistica e alla posizione dei veicoli di FCA sul mercato.

Secondo alcuni analisti, i dazi di Trump potrebbero costare caro agli Stati Uniti con una riduzione nelle vendite di auto di circa 2 milioni di unità all’anno. Le case automobilistiche con sede al di fuori degli Stati Uniti hanno avvertito l’opinione pubblica statunitense che una simile politica significherebbe prezzi più alti per i consumatori e centinaia di migliaia di posti di lavoro in meno negli Stati Uniti.

Sergio Marchionne e  Donald Trump

Fiat Chrysler ha annunciato negli scorsi mesi che a gennaio investirà 1 miliardo di dollari per adattare la sua fabbrica di Warren nel Michigan alla produzione di pick up RAM attualmente prodotti a Saltillo in Messico, a partire dal 2020. Trump ha immediatamente accolto l’annuncio con grande soddisfazione. Questo investimento infatti creerà 2.500 nuovi posti di lavoro. 

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