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Pace fiscale per vecchie multe debiti: buco di 2,5 miliardi

Pace fiscale: su 100 che hanno detto sì a pagare a rate, solo 57 ci sono riusciti. una rottamazione flop per le difficoltà economiche

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Se un italiano non riesce a pagare una vecchia multa o un vecchio bollo auto o una tassa all’Agenzia delle Entrate, ce la farà a rate? Risposta: Su 100 che hanno detto sì a pagare a rate, solo 57 ci sono riusciti. Una rottamazione flop per le difficoltà economiche. Pace fiscale: buco di 2,5 miliardi non incassati dallo Stato. La ragione è semplice: cittadini in gravissima difficoltà economica, fra aumenti di ogni genere, mutui, prestiti, tasse. Rate che si sommano ad altre rate. Tutto aggravato in modo pesante e inesorabile dal Covid. Con disoccupazione, crolli degli incassi e dei faturati.

Pace fiscale? Mancano i soldi

Il 43% dei contribuenti che avevano aderito al condono non sono riusciti a corrispondere i pagamenti entro il maggior termine stabilito al 9 dicembre 2021. Perdendo i benefici della definizione agevolata. Così, il colpo è durissimo per due. Uno: lo Stato. Ammanco di 2,5 miliardi di euro di introiti attesi nel 2022 e 2023. Che non saranno suscettibili di essere riscossi attraverso rottamazione ter e saldo e stralcio. Due: il contribuente. Che ora riceverà solleciti per pagare tutto e subito e in una volta. Se no, scatteranno altre misure coercitive.

Tutto scritto nella risposta 3-03022 data dal sottosegretario al ministero dell’Economia e delle Finanze Maria Cecilia Guerra in commissione VI del Senato. All’interrogazione formulata dal Senatore Emiliano Fenu (M5S). Nel quesito sono state richieste le stime dei contribuenti che al 1° gennaio 2022 non hanno corrisposto le rate della rottamazione ter e saldo e stralcio sospese durante la pandemia. Con le conseguenze economiche in termini di mancato incasso per l’erario.

Il Fisco può aggredire chi non ha pagato

Vediamo i numeri. Per il MEF, erano 1,25 milioni i contribuenti che (avendo versato regolarmente le prime rate in scadenza nell’anno 2019 del loro piano di pagamento) godevano al 1° gennaio 2020 le definizioni agevolate. Dopo il 14 dicembre, i contribuenti con definizione agevolata ancora in regola, ovvero con le rate 2020 e 2021 corrisposte, risultano essere 718.000 (il 57% del totale). Gli altri sono immediatamente aggredibili dal Fisco. Non essendo possibile rateizzare il debito residuo per espressa previsione normativa.

E ora? Gli italiani in difficoltà vanno aiutati. Non ha senso aiutare con bonus solo alcuni. Occorre l’individuazione di idonei mezzi di copertura finanziaria tenuto presente che protrarrebbero i tempi della riscossione. Situazione delicatissima.

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