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Stellantis Melfi: tra sciopero generale del 16 e parole di Bardi

A Melfi per lo stabilimento Stellantis continuano le preoccupazioni, interviene addirittura il Presidente della Regione e anche le problematiche di San Nicola dentro lo sciopero indetto dai sindacati.

stellantis Melfi

Vanno bene le promesse e i progetti futuri, ma poi ciò che interessa lavoratori e famiglie è l’attualità. Questo vale per tutti, soprattutto per gli operai e i lavoratori in  genere, del polo produttivo Stellantis a Melfi.

Lo stabilimento di località San Nicola vive momenti particolari, con troppe fermate produttive e troppa cassa integrazione. Eppure Melfi è lo stabilimento in cui Stellantis ha deciso di andare a produrre nei prossimi anni 4 nuovi veicoli elettrici di altrettanti marchi del gruppo.

Al momento è solo un progetto, cioè la premessa di cui prima. Nel frattempo, crisi economica derivante dalla pandemia e carenza della componentistica, sono alla base di situazioni precarie dei lavoratori di oggi. E se consideriamo che da Melfi esce fuori gran parte del Pil dell’intera Regione Basilicata, evidente che ciò che accade nello stabilimento, indotto compreso, è rilevante a 360 gradi.

Lo dimostra il fatto che i sindacati, nel convocare lo sciopero generale del 16 dicembre, hanno inserito anche Stellantis tra le motivazioni della mobilitazione. E pure il Presidente della Regione, Vito Bardi ha sottolineato le cose che non vanno spronando il governo italiano ed europeo all’intervento.

Anche i semiconduttori tra le cose che chiede Bardi per Stellantis

Il consueto appuntamento con la Conferenza Stato-Regioni è stata l’occasione per Vito Bardi, Presidente della Regione Basilicata, per riportare in auge le problematiche dello stabilimento San Nicola di Melfi, quello di Stellantis. Anche il Presidente della Regione Basilicata quindi ha voluto dire la sua sulle problematiche degli operai del colosso italo francese dell’industria automobilistica.

In pratica, Vito Bardi si è allineato alle posizioni degli altri presenti alla Conferenza Stato-Regioni, che hanno a che fare con Stellantis per via degli stabilimenti dislocati nei loro territorio,

C’è unione di intenti tra i rappresentati degli Enti Regionali, perché un intervento del governo è ciò che hanno chiesto anche la Vice Presidente della Regione Emilia Romagna Elly Schlein ed i Governatori Alberto Cirio, Marco Marsilio e Donato Toma, rispettivamente per Piemonte, Abruzzo e Molise.

“E’ necessaria una strategia europea verso la Cina sui semiconduttori”.

bardi stellantis

Un appello anche alle Istituzioni Europee per Stellantis e tutto l’Automotive

Diversi i temi usati da Vito Bardi, perché la crisi di approvvigionamento di microchip, di cui anche Stellantis sente la mancanza, è alla base dei ripetuti turni di cassa integrazione che stanno diventando sempre più costanti anche a Melfi come a Termoli, a Val di Sangro e così via.

 “Non possiamo accettare che i nostri stabilimenti siano fermi o limitati, i nostri lavoratori in cassa integrazione, per una mossa politica spregiudicata presa a migliaia di chilometri di distanza da noi, ma che esplica effetti anche sui nostri territori”.

Il riferimento alle carenze di microchip per via dei problemi dei Paesi da cui ci si approvvigiona (Cina, Corea, Taiwan) è evidente. E Bardi si appella anche al Presidente del Comitato delle Regioni dell’Unione Europea Apostolos Tzitzikostas, come si legge sull’Agenzia di stampa Ansa. Un appello affinché anche la UE si dia da fare per tutelare gli interessi dei lavoratori italiani ed europei del settore, dal momento che la medesima crisi di componentistica si vive anche in altri Paesi e per altre aziende dell’industria dell’auto.

Le iniziative dei sindacati anche per i lavoratori Stellantis

Tutelare gli interessi dei lavoratori, ma anche dei pensionati, è alla base della giornata di mobilitazione indetta dai sindacati. Si sciopera il 16 dicembre prossimo, così hanno proclamato i sindacati della Triplice, Cgil, Cisl e Uil. Sarà una manifestazione interregionale, dal momento che la location prescelta è Bari, in Puglia.

Dall’esecutivo della Uil Basilicata, emergono alcune delle motivazioni che sono alla base della mobilitazione. In primo luogo la prossimità della manovra finanziaria del governo. Non c’è occasione migliore per chiedere qualcosa che questa. Tra manovra e Pnnr (Piano nazionale di ripresa e resilienza), qualcosa in materia lavoro va fatta.

“La manovra finanziaria che il Governo si appresta a definire deve segnare la crescita del Paese e soprattutto del Sud. La Basilicata ha i salari più bassi tra le regioni italiane. È in una condizione di debolezza strutturale e diversi sono i punti deboli. Si registrano difficoltà soprattutto legate all’indotto Automotive, di carattere occupazionale per la transizione energetica che coinvolgerà il sistema petrolifero. Alcune aree della Regione raggiungono picchi alti di disoccupazione”.

Un quadro non certo positivo per l’economia della Regione Basilicata, quello messo in evidenza dalla Uil Basilicata. E dentro ci è finito, inevitabilmente, anche il settore Automotive, vista la rilevanza che Melfi e il suo stabilimento hanno per l’economia regionale. E per questo che si è deciso di avviare lo sciopero generale e convocarlo per il 16 dicembre.

La situazione di Melfi preoccupa anche la Uil

L’accenno alle problematiche dello stabilimento di Melfi è eloquente. Il fatto che si tratti di una mobilitazione interregionale dimostra come, per via della collocazione geografica del polo produttivo su territorio lucano, anche Puglia, Campania e forse anche la Calabria, sono interessate dall’eventuale protrarsi di questa condizione di crisi.

“Sono tante le motivazioni che sono a fondamento dello sciopero generale. Con la situazione Stellantis e del suo Indotto a Melfi che ci tiene sempre in apprensione”.

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