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Rinnovo patente, età, durata e invalidità: rischi e normativa

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Il rinnovo della patente è un appuntamento a cui prima o poi tutti i patentati sono assoggettati. E lo sono a cadenza periodica prestabilita, dal momento che la validità della patente non è eterna. La durata del corso di validità del documento di guida è differente in base all’età del patentato ma anche di eventuali patologie che lo stesso ha.

Inoltre, essendo prevista una visita medica per il rinnovo della patente, questa diventa fondamentale per permettere alle autorità competenti di continuare ad autorizzare alla guida un soggetto. Molto importanti sono le dichiarazioni dei patentati in sede di rinnovo della patente. Infatti il tacere sulla presenza di alcune patologie che possono incidere sul rinnovo o meno della patente o sulla sua durata, sono pericolose anche dal punto di vista delle sanzioni.

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La patente e la sua durata, cosa cambia in base all’età?

Come detto la patente dura un certo periodo di anni e va rinnovata alla sua scadenza. La durata della patente non è uguale per tutti. Il primo fattore che influenza la durata del classico documento di guida è l’età del patentato.

La patente in Italia si può conseguire dalla maggiore età, quindi a partire dai 18 anni. e di  norma la sua validità è fissata in 10 anni, dopo di che l’interessato è chiamato al rinnovo. Fino all’età di 50 anni la patente va rinnovata ogni 10 anni. Poi la sua durata cala. Infatti tra i 50 ed i 70 anni il rinnovo scatta ogni 5 anni. Per i più anziani invece, fino ad 80 anni il rinnovo è triennale, mentre diventa biennale per gli over 80. Naturalmente si parla di primo rinnovo per fascia, nel senso che se un patentato ha rinnovato la patente prima di compiere i 50 anni per esempio, questa vale sempre 10 anni.

Lo prevede espressamente la normativa  vigente, perché il suo riferimento è alla data in cui si provvede al rinnovo e non alla fascia.  Quindi, un patentato che provvede, all’età di  49 anni  a rinnova  la patente  dovrà tornare a rinnovarla a 58 anni. Solo allora sarà assoggettato al rinnovo ogni 5 anni.  Questo perché se vengono rinnovate per chi ha già 50 anni compiuti la durata di validità è pari a 5 anni.

Ricapitolando, la durata della patente è pari a:

  • Anni dieci anni fino ai 50 annidi età;
  • Cinque anni fino ai 70 anni di età;
  • Tre anni fino agli 80 anni di età;
  • Due anni oltre gli 80 anni di età.

 

Rinnovo patente, come incidono le patologie

Come è evidente, fino a quando un soggetto è ritenuto abile a utilizzare l’auto, la patente è perfettamente valida. La durata accorciata più si sale di età è dettata proprio dal fatto che le autorità cercano di verificare che una persona in avanti con gli anni, sia ancora in grado di guidare.

Tutto questo al netto di eventuali malattie che essendo invalidanti, possono pregiudicare la sicurezza mentre il soggetto interessato è alla guida. Non sono poche infatti le patologie che possono portare alla reiezione del rinnovo della patente di guida. Alcune di queste patologie sono molto diffuse e pochi considerano che si tratta di patologie che impediscono il rinnovo della patente. L’insufficienza cardiaca per esempio, oppure il diabete mellito, o ancora le apnee ostruttive o problemi psichici.

In sede di rinnovo occorre dichiarare di non essere affetto da diverse patologie. Questo proprio a dimostrare il fatto che esistono patologie che la legge considera non idonee al rilascio del permesso di mettersi al volante.

Rinnovo documento di guida, la visita medica

Naturalmente non basta la semplice dichiarazione dell’interessato, anche se di fondamentale importanza. Occorre infatti passare una visita medica di idoneità alla guida. Le dichiarazioni sono però rilevanti, anche perché in caso di omessa segnalazione di una delle patologie prima citate, si incorre in rischi legali.

Alla visita medica comunque, l’interessato deve presentarsi per il rilascio del rinnovo della patente, con una serie di documenti. Solo per il primo rilascio occorre presentare un certificato medico del proprio medico di base in cui si attestino eventuali patologie o l’assenza di queste. Per il rinnovo invece, bisogna solo produrre le copie dei versamenti effettuati e la foto formato tessera.

Per questo le dichiarazioni dell’interessato sono rilevanti. Non si passa una visita medica approfondita. Tra l’altro, il certificato del medico accertatore, che sia monocratico o che sia una Commissione, viene trasmesso telematicamente al Ministero dei Trasporti per il rilascio del rinnovo. Sarà poi il patentato che munito di certificazione medica dovrà andare alla Motorizzazione per richiedere il rinnovo. E la normativa prevede che l’interessato può andare al Dipartimento dei Trasporti Terrestri entro 3 o 6 mesi dalla data di rilascio del certificato.

In caso di disabilità riconosciuta al soggetto che vuole rinnovare la patente, la visita medica va effettuata dinnanzi alla Commissione Medica Locale. Questo passaggio è obbligatorio anche nel caso di rinnovo ad over 80 per le patenti A e B o di rinnovo per gli over 65 per le patenti C e D.

La Commissione può intervenire, in caso di presenza di patologie, con il rigetto della richiesta di rinnovo o con la riduzione della durata di validità del documento. Non dichiarare le patologie o celarle sapientemente per ottenere il rinnovo del documento di guida è un atto punito dal Codice Penale anche con la reclusione fino a 2 anni.

Inoltre in caso di incidenti stradali, occorre ricordare che le assicurazioni con l’istituto della rivalsa possono di fatto negare la copertura assicurativa ad un conducente per diversi motivi. Tra questo anche chi, dolosamente, dichiara il falso munendosi di un documento di guida a cui non dovrebbe essere autorizzato.

 

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