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Stellantis: i piccoli fornitori italiani sono preoccupati

Sono diversificate le preoccupazioni che hanno per protagoniste le aziende italiane della componentistica che lavorano con Stellantis

Stellantis

Il comparto legato all’automotive italiano ha da sempre ragionato su un’ampia rete di fornitori rappresentati da piccole e medie imprese che hanno supportato il lavoro di Fiat prima e di FCA poi. Con l’arrivo della fusione tra FCA e PSA, confluite in Stellantis, tali fornitori italiani iniziano a temere che le dimensioni di queste realtà risiedono in una posizione di svantaggio rispetto a quanto si trova oggi nelle disponibilità di Germania per fare un esempio.

Il rischio, secondo tali fornitori, è che Stellantis possa rivolgersi altrove per effettuare le proprie scelte magari puntando su chi tecnologicamente si trova più avanti e sopporta meglio l’adeguamento ai cambiamenti che il comparto si trova a vivere. A cominciare dalla mobilità strettamente basata su un futuro che sarà elettrico.

Il sondaggio di ANFIA sui fornitori di Stellantis

Le preoccupazioni dei fornitori italiani di Stellantis sono state ragionate tramite un sondaggio di ANFIA, poi riportato anche da Automotive News Europe. Il sondaggio evidenzia che il comparto della componentistica dell’automotive italiano possiede circa 2.200 aziende che producono (nel 2020) un fatturato di circa 45 miliardi di euro. Poco meno della metà di questi, più o meno il 42%, è il risultato diretto delle vendite effettuate proprio a Stellantis.

Ora la pressione, che aumenta per il necessario adattamento alle richieste del mercato, potrebbe sparigliare le carte con conseguenze di certo non positive: “c’è un problema di dimensione e questo è un ostacolo, soprattutto in termini di investimenti, quando le aziende devono rifocalizzare le loro produzioni”, ha ammesso Marco Stella, responsabile del settore componenti di ANFIA, sottolineando proprio che in Italia non esistono fornitori di grosse dimensioni: “le piccole dimensioni influiscono sulla loro capacità di rispondere alle sfide poste dai cambiamenti del settore”.

Di certo però i fornitori italiani di Stellantis non stanno a guardare e molti fra questi hanno già investito in ricerca e sviluppo per non farsi trovare impreparati al cambiamento e quindi per non perdere le commesse nei confronti del Gruppo nato dalla fusione tra FCA e PSA. Il resto lo farà Stellantis che dovrà agire con richieste specifiche e di cui si saprà di più nei prossimi mesi.

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