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Il passo carrabile: cos’è, come si può richiedere e utilizzare

Cos’è il passo carrabile, quando è possibile richiederlo, come deve essere la zona dove può essere concesso e le regole da conoscere.

passo carrabile

È l’articolo n° 3 del Codice della Strada a trattare di Passo Carrabile. Infatti secondo i dettami del nostro Codice, esiste una definizione specifica di passo carraio. In pratica, secondo il Codice, il passo carrabile è “l’accesso ad un’area laterale idonea allo stazionamento di uno o più veicoli”.

Il passo carrabile o passo carraio, come è chiamato a volte, altro non è che una uscita da una area privata verso un’altra area, stavolta di pubblico passaggio. Il passo carraio è spesso inserito davanti un garage, una autorimessa, un cancello e così via. In genere sono queste le prima citate aree private con sbocco su area pubblica.

Il passo carraio è indicato da un cartello. E sul cartello c’è l’indicazione del numero di autorizzazione comunale. Infatti è il Comune a rilasciare l’autorizzazione dietro pagamento di un corrispettivo. il passo carraio ha l’effetto di permettere al proprietario dell’area privata, di uscire liberamente da questa area immettendosi nella area pubblica senza trovare intralcio.

Questo strumento infatti permette di uscire liberamente da garage e autorimesse ed impedisce che dinanzi ad esso possano sostare veicoli, nemmeno quelli del diretto interessato. Ma quali sono le regole che andrebbero rispettate in materia di passo carraio? Come richiederlo al proprio Comune e come deve essere la strada per autorizzarlo? Sono queste le domande a cui cerchiamo di dare risposta con una approfondita guida.

Passo carrabile, la normativa di riferimento

Come dicevamo, è il Codice della Strada a trattare di passo carraio. Proprio il Codice definisce gli ambiti di applicazione e stabilisce tutte le regole di comportamento in sua prossimità.

Sono gli articoli n° 3 e n° 22 del Codice della Strada, nonché l’articolo n° 46 del relativo regolamento attuativo a rappresentare quella che può senza dubbio essere considerata come la normativa di riferimento per il passo carrabile. Poi però ci sono tutte le norme locali definite dal Comune con discreta autonomia.

Si tratta di quelle norme che stabiliscono i presupposti, le condizioni e le modalità per il rilascio.

Parliamo dalla tipologia di strada e dalla tipologia di area privata che può essere coperta da questo passo carraio.

La cosa da capire è che un privato cittadino autonomamente non può farsi legge da solo, cioè non può mettere un passo carraio davanti il suo garage senza previa autorizzazione.

Infatti anche se si vendono anche in qualsiasi negozio, non tutti sono a norma.

I cartelli del passo carrabile devono riportare sotto il numero di autorizzazione rilasciato dal proprio comune di residenza.

E dopo la richiesta, la concessione del passo carrabile avviene con pubblica affissione nella bacheca del Comune o sul portale ufficiale del Comune stesso. L’ente poi, rilascia l’autorizzazione imponendo al richiedente un canone che può essere mensile, o annuale. Infatti il passo carraio non è in nessun caso gratuito.

Passo carrabile, costi, richieste e autorizzazione

Dal punto di vista dei costi, il passo carrabile non ha costi fissi per tutto il territorio della Penisola. Essendo di competenza del Comune, anche l’incasso della relativa tassa finisce nelle casse dell’Ente comunale. Ed è quest’ultimo che stabilisce l’importo da corrispondere da parte degli autorizzati al passo carrabile.

Ciò che influisce sul costo del passo carrabile dipende molto da dove il richiedente intende metterlo. Infatti il calcolo dell’importo dovuto come corrispettivo alla autorizzazione è dovuto dalla profondità del passo carrabile stesso.

In pratica, nonostante il cartello venga affisso di norma alla propria porta del garage, al proprio cancello o al muro di casa propria, si tratta di occupazione del suolo pubblico.

Infatti impedendo il parcheggio o la sosta (se non per pochi attimi per carico e scarico magari), di fatto il richiedente chiede di usufruire dello spazio pubblico davanti il suo garage per la propria manovra di entrata ed uscita.

E lo spazio pur se pubblico diventa di esclusivo utilizzo di chi ha ricevuto l’autorizzazione al passo carrabile. Utilizzo per lo stretto necessario per le sue manovre di uscita o entrata del proprio automezzo.

Questo perché l’area resta pubblica e lo stesso proprietario del passo carrabile non può, parcheggiare e utilizzare questa area per altri scopi diversi da quelli prima citati.

Passo carrabile, la guida al costo, cosa incide

Oltre alla profondità come detto, ci sono altri parametri che incidono sul consto.

Per esempi, anche l’area di richiesta, la superficie e le attività per cui è richiesto sono determinanti in materia di costo del passo carraio.

E sono questi parametri che alla fine incidono sul canone da pagare al Comune.

Il passo carraio non si paga solo in determinate circostanze, come per esempio quando serve ad un disabile, o se riguarda uffici delle Pubbliche Amministrazioni, caserme militari o associazioni No Profit per esempio.

La procedura di richiesta in genere passa da Ufficio Tecnico del Comune di residenza e dal Comando della Polizia Locale dello stesso Comune. Ma non esiste una prassi canonica o una normativa di riferimento univoca per quanto riguarda le procedure di richiesta.

In linea generale andrebbe prodotto un modulo da compilare a cura del richiedente il passo carraio.

Il modulo andrebbe completato con l’inserimento dei dati anagrafici, del codice fiscale, dell’indirizzo di residenza e domicilio del richiedente.

E poi andrebbero inserite tutte le informazioni necessarie per identificare il locale o l’area interessata dalla richiesta.

In genere occorre pagare anche delle marche da bollo necessarie in sede id istruttoria.

Cartelli falsi, i rischi che si corrono

Solo a richiesta approvata il Comune rilascia l’autorizzazione e il relativo cartello con su impresso proprio il numero di concessione.

Infatti sono tanti i cartelli falsi che molte persone utilizzano per dare l’idea di avere diritto al passo carrabile, ma senza esserne stati autorizzati e soprattutto, senza pagare alcun canone.

Per essere valido il cartello deve contenere innanzi tutto lo stemma del proprio Comune e il nome di quest’ultimo. Ci deve essere, come già detto, il numero dell’autorizzazione, il segnale di divieto di sosta e la scritta passo carrabile.

Va ricordato che montare un cartello falso espone il trasgressore ad una sanzione amministrativa compresa tra 41 e 169 euro.

Le regole per il passo carraio, su quali strade può essere concesso e quali limitazioni esistono

In premessa abbiamo sottolineato che non sempre il Comune può autorizzare un passo carrabile. Ci sono aree, strade e situazioni che non lo permettono. Esistono infatti alcune regole precise da seguire e sono regole contemplate dal Codice della Strada.

In primo luogo per ottenere l’autorizzazione, il passo carrabile non deve essere vicino a delle intersezioni. La regola generale vuole che il passo carrabile può essere ammesso solo a condizione che si trovi ad almeno 12 metri di distanza da una intersezione.

Inoltre, deve essere ben visibile ai terzi. La visibilità è determinata in spazio di frenata. Infatti il passo carrabile deve essere ben visibile da una distanza pari “allo spazio di frenata risultante dalla velocità massima consentita nella strada dove è collocato”.

Inoltre, il passo carrabile deve concedere l’accesso ad una area laterale adatta, in alternativa, alla circolazione dei veicoli o al loro stazionamento.

Le sanzioni per chi trasgredisce il divieto di sosta al passo carraio

Una volta applicato il passo carrabile, chi non si adegua, ovvero chi lo stesso parcheggia o sosta è sanzionabile. Naturalmente ad esclusione di chi lo fa per lo stretto necessario ad operazioni di carico e scarico merci.

Anche in questo caso è il Codice della Strada a prevedere le sanzioni amministrative da applicare. Nello specifico, è l’articolo n° 158 comma 2, lettera a del Codice della Strada a stabilire le cifre. Infatti l’articolo prevede per i trasgressori una multa da 24 a 98 euro per ciclomotori e motoveicoli a due ruote. Si sale ad una multa compresa da 41 a 169 euro per gli altri veicoli.

La multa si replica quando il veicolo in stazionamento davanti il passo carrabile resta lì per più giorni. Pertanto, va pagata la stessa multa per ogni giorno di calendario in cui il veicolo resta in sosta davanti al passo carrabile.