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Crisi dei chip: da Taiwan giungono notizie confortanti

Crisi dei Chip

Tra le peggiori crisi che stanno mettendo in ginocchio il mondo dell’auto c’è sicuramente la ormai nota crisi dei chip. Non è un caso che in accordo con la cronica mancanza dei semiconduttori, amplificata dalle desinenze della Pandemia Globale, siano in molti i costruttori che hanno dovuto rivedere gli sforzi produttivi puntando ad un rallentamento quasi costante delle attività.

Tornare alla normalità appare ancora oggi difficile, ma da Taiwan giungono notizie confortanti e un certo (misurato) ottimismo sulla vicenda. Le possibilità offerte dagli scenari futuri sono alla base delle dichiarazioni del Ministro dell’Economia di Taiwan, Wang Mei-Hua. Il ministro asiatico ha infatti discusso con Reuters della problematica crisi dei chip ammettendo che ogni azienda del suo Paese si sta impegnando fortemente per rispondere al meglio alle esigenze richieste dal mercato tanto che “il rapporto tra domanda e offerta in fatto di chip per auto potrà raggiungere un equilibrio entro gli ultimi tre mesi dell’anno”, se tutto procederà nel migliore dei modi.

D’altronde proprio Taiwan è oggi il maggiore produttore di chip del mondo e se c’è qualcuno che può effettivamente ridurre l’impatto della crisi dei chip, questo è proprio il Paese asiatico.

Le problematiche politiche della crisi dei chip

Di certo c’è che la crisi dei chip deve anche fare i conti con la particolare condizione politica di Taiwan. Oggi a Taipei insiste un’importante ingerenza politica da parte della Cina che produce problemi sugli effetti economici non indifferenti. Da una parte infatti Taiwan vorrebbe collaborare con partner europei e statunitensi mentre dall’altra parte si trova costretta a diventare una sempre più fondata compagine produttiva a trazione cinese.

Per la risoluzione della crisi dei chip, Taiwan ci tiene a rendere noto a Stati Uniti ed Europa che l’industria locale farà di tutto per trovare la quadra alla questione. Proprio negli USA i senatori democratici di Michigan e Ohio hanno richiesto, di recente, il contributo di Taiwan per il superamento della problematica.

In ogni caso ulteriore ottimismo arriva dalla Taiwan Semiconductor Manufacturing, ovvero la più ampia azienda produttrice di chip con oltre il 50% della quota di mercato globale. secondo la stessa Taiwan Semiconductor Manufacturing la crisi si potrebbe ridurre nel più breve tempo possibile. La produzione infatti dovrebbe ritornare alla normalità all’inizio del 2022. Si attenderà quindi il nuovo anno poiché la capacità produttiva dei semiconduttori potrebbe incontrare ancora qualche oggettiva difficoltà. Il ministro taiwanese ha aggiunto che “Taiwan continuerà a lavorare per costruire una catena di approvvigionamento sicura, affidabile e resiliente e per implementare i rapporti commerciali. L’obiettivo è tornare presto alla normalità e riprendersi dai danni fatti dalla Pandemia”.

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