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Lancia: futuro elettrico al top tra i marchi premium

Il futuro di Lancia appare sempre più votato all’elettrico; c’è inoltre la volontà di raggiungere alti livelli fra i marchi premium

Lancia

Il futuro di Lancia non è ancora scritto, perlomeno ufficialmente, ma le indiscrezioni lasciano trapelare la volontà di tornare in gioco con una compagine di modelli prettamente elettrificati. La nuova era imposta dall’arrivo di Stellantis introduce in casa Lancia la voglia di tornare a certificare un ruolo da protagonista nel comparto dell’automotive che conta. Le sinergie all’interno del Gruppo sorto dalla fusione tra FCA e PSA dovrebbero riuscire a fare il resto.

Intanto Lancia è stata inserita da Stellantis all’interno della caratterizzazione dei marchi Premium assieme ad Alfa Romeo e DS, un valido motivo per ampliare una gamma al momento bloccata ad un solo modello: l’eterna Lancia Ypsilon. Si potrà ora pensare ad uno schema di azione diversificato, in accordo innanzitutto col lancio di nuovi modelli a cominciare dall’iconica Delta che tornerà ormai quasi sicuramente.

Proprio sulla futura Lancia Delta era intervenuto di recente il capo del design del costruttore torinese, Jean-Pierre Ploué, che sembra essere entrato all’interno del mondo Lancia con una gran voglia di fare. La nuova generazione futura pare ormai assodata e si attendono dettagli nei prossimi mesi. È chiaro che oggi come oggi la futura Lancia Delta potrebbe contare sulla medesima piattaforma già adoperata da Peugeot 308, Opel Astra e DS 4 ovvero la nota EMP2. Tuttavia se il debutto dovesse allungarsi, potrebbe beneficiare della nuovissima architettura STLA Medium.

In casa Lancia si lavora ad un futuro roseo

Si lavora quindi ad un grande futuro in casa Lancia. Le volontà sono quindi riposte in una concreta elettrificazione del marchio e nel rilancio di denominazioni iconiche che dovrebbero riportare a casa un popolo che non ha perso le speranze. Di certo per rivedere una Delta bisognerà attendere ancora un po’, ma le prime avvisaglie di futuro verranno rese note con l’approdo ufficiale della nuova generazione di Lancia Ypsilon attesa fra circa 3 anni alla quale seguiranno un crossover elettrico nel 2026 e una berlina compatta, anche in questo caso elettrica.

Vanno quindi disposti in maniera differente gli orizzonti del marchio. Lo sa bene il CEO del costruttore torinese, Luca Napolitano, che ne ha parlato con Il Foglio Mobilità: “stiamo facendo sul serio, per diventare un brand che sia rispettato nel segmento dei marchi premium. Stiamo pensando al futuro, al futuro di una nuova Lancia e lo stiamo facendo tutti insieme, un passo dopo l’altro. Mi piace parlare di rinascita, perché questo è un nuovo inizio, un nuovo rinascimento all’insegna dell’eccellenza italiana. Rinasciamo, partendo da ciò che sappiamo fare meglio: dalla Ypsilon e introducendo una nuova gamma; dall’Italia e muovendoci fuori dall’Italia. Nuova Lancia, nuova gamma, nuovi mercati: questa è la sintesi della nostra strategia futura”.

Non ci sono dubbi quindi che ad aprire la strada alla nuova gestione di Lancia ci sarà ancora una volta la Ypsilon alla quale seguiranno appunto un crossover e successivamente nuove ammiraglie. Tra il 2026 e il 2030 Lancia completerà il processo di elettrificazione che farà del costruttore torinese un marchio completamente elettrico: “le Lancia saranno delle vetture italiane, belle, innovative e tutte elettrificate. Lancia è un marchio che sente la responsabilità sociale di poter contribuire, per la sua parte, ad offrire un mondo migliore ai nostri figli e ai nostri nipoti. Un mondo migliore che grazie a Lancia sarà anche più elegante, ‘the most elegant way to protect the planet’, abbiamo dichiarato al mondo durante l’electrification day. Per Lancia il cammino verso la costruzione di un “mondo più pulito” è iniziato da tempo, esattamente 12 anni fa. Nel 2009 abbiamo introdotto il GPL, che venne chiamata “Ecochic”, intendendo che era 100% Eco e 100% Chic, poi nel 2013 siamo passati al metano e quindi lo scorso anno all’ibrido”, ha proseguito Napolitano. Insomma, le premesse per far bene ci sono tutte. Non ci resta che ragionare sull’attesa.

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