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Ferrari 2+2: l’evoluzione dello stile dalla 412 alla GTC4 Lusso

Ecco i cambiamenti nel design delle Ferrari 2+2 dell’era moderna, che presto cederanno il passo al SUV Purosangue.

Ferrari 412 dietro
Silhouette filante per la Ferrari 412 (Foto Ferrari)

Le Ferrari 2+2 a motore V12 anteriore sembrano al capolinea. L’imminente arrivo della Purosangue impedirà alla GTC4 Lusso di avere un’erede convenzionale. Sarà il SUV a prendere il suo posto. Questo, almeno, è ciò che si apprende dagli uomini di Maranello. Come abbiamo riferito in un precedente post, gli appassionati più veri e romantici sperano che la nuova nata a ruote alte sia solo una parentesi unica, una digressione poco gradita dal solco della tradizione.

Al momento, però, viene vista come un prodotto importante nelle strategie future del marchio. Così si riducono al lumicino le speranze di un ritorno in listino di una classica 2+2 in stile 456, giusto per fare riferimento al modello dell’era moderna più bello della specie. Da queste poche parole, avrete capito che il cambio di rotta in direzione del SUV Purosangue non incontra il mio gradimento. Tuttavia, sono perfettamente consapevole del fatto che la mia opinione personale vale meno di zero, essendo insignificante sul piano delle dinamiche aziendali.

Sarà il futuro, spesso imprevedibile, a scrivere le nuove pagine del mito del “cavallino rampante“. Speriamo che non si pieghi la storia alle esigenze di mercato. La Ferrari, a mio avviso, non deve adattarsi alle mode, ma deve scriverle e imporle. Questa è la vera leadership. Enzo Ferrari lo sapeva benissimo, altri un po’ meno. Del resto è più facile fare ciò che tira. Mi auguro una revisione filosofica, che riporti nel sentiero convenzionale. Leggendo i commenti sui social, mi sembra che tanti ferraristi la pensino come me. In attesa di conoscere l’evoluzione dello scenario, al momento non ci resta che parlare al passato delle grosse Ferrari 2+2 a motore V12 anteriore. Oggi abbiamo deciso di dedicare un post all’evoluzione del loro stile, dalla 412 alla GTC4 Lusso. Se lo gradite, seguiteci in questo nostro viaggio.  

Ferrari 412: forme molto squadrate

Il lungo cofano anteriore, i volumi del padiglione e il cofano posteriore digradante si offrono allo sguardo con tratti di taglio fortemente geometrico, in linea con la cifra stilistica scelta da Pininfarina per questo modello che, magari, non fa sognare ad occhi aperti, ma ha carattere da vendere. La Ferrari 412 giunse sul mercato nel 1985, per prendere il posto della 400i, cui diede una rinfrescata nello stile, per renderla al passo coi tempi.

Pininfarina riuscì abilmente nell’impresa, consegnando note di maggiore modernità al look di una serie di coupé a due posti più due che aveva preso forma nel 1972, con la 365 GT4 2+2. Rispetto alla progenitrice cambiarono i paraurti (ora in tinta con la carrozzeria), lo spoiler anteriore, le cornici dei cristalli ed altri elementi. Questi interventi, singolarmente presi, potevano sembrare di piccola chirurgia, ma messi insieme disegnavano un’immagine decisamente più attuale. Restavano le forme squadrate della progenitrice, che tanto carattere davano alla sua carrozzeria. Impossibile confonderla con altre vetture.   

Ferrari 456 GT: un capolavoro assoluto

Morbida e suadente, questa vettura è un autentico capolavoro di Pininfarina, nato dalla matita del designer Pietro Camardella. Si tratta, a mio avviso, della 2+2 moderna più bella in assoluto e di una delle più affascinanti di tutti i tempi. Le sue forme entrano nel cuore della porta principale e vi restano incise per sempre. Il debutto in società della Ferrari 456 GT avvenne nel 1992, in Belgio, per omaggiare il proficuo rapporto collaborativo con l’importatore Jacques Swaters. Questo modello ha rappresentato, per oltre un decennio, la migliore espressione del lusso granturismo.

La sua linea fuori dal tempo coglie l’essenza di una tradizione di capolavori che hanno incantato principi e sultani, ma anche fiumi di gente comune. Non è difficile cogliere deliziose reminiscenze stilistiche nel suo raffinato design che, in un perfetto mix di classe e graffiante eleganza, riserva lussuoso e abbondante movimento ai quattro fortunati passeggeri. Un salotto, comodo e confortevole, capace di spingersi a velocità pistaiole, regalando emozioni di guida che profumano di Le Mans e di Targa Florio. La Ferrari 456 GT ha sancito anche delle significative evoluzioni tecnologiche, in una produzione saldamente ancorata ad una cultura storica che è il più prezioso patrimonio dal quale attingere per creare le più esaltanti automobili del mondo.    

Ferrari 612 Scaglietti: bella ma non da sballo

Non è una delle “rosse” che fanno sognare di più, ma ha una classe inimitabile e gode della spinta di un motore con la più rituale architettura del “cavallino rampante”: il V12. Purtroppo il confronto con lo stile magnifico della 456 GT è insostenibile per lei, anche se Pininfarina è riuscito a creare ancora una volta una granturismo da sogno. Nel nome dell’auto c’è l’omaggio a Sergio Scaglietti, storico carrozziere modenese che negli anni ’50 e ’60 realizzò alcune delle più belle opere della casa di Maranello. Ampiamente dimensionata e abbastanza pesante, questa vettura regala un comportamento dinamico molto gradevole, a dispetto della stazza.

Le linee della carrozzeria sono più morbide e sensuali di quelle delle successive FF e GTC4 Lusso, ma per quanto piacevoli e raffinate, faticano ad entrare nel cuore con la stessa facilità di quelle della 456 GT. Nel disegno della 612 Scaglietti sembra che sia mancato un po’ di coraggio creativo. In alcuni suoi tratti espressivi sembra prevalere quasi una sorta di incertezza, anche se l’auto ha un’identità stilistica molto marcata, che la rende facilmente distinguibile dalle altre. Sul conto di questa grossa coupé del marchio emiliano pesa come un macigno il confronto, improponibile sul piano stilistico, con la 456 GT. Per il resto, eccellenza su tutti i fronti. L’obiettivo dei progettisti era quello di creare una signora granturismo, lussuosa e prestazionale: meta centrata nel migliore dei modi.  

Ferrari FF: un lessico nuovo e di rottura

Questa “rossa” ha un look decisamente insolito, che divide gli animi. C’è chi l’adora, c’è chi nutre qualche riserva sul trattamento dello specchio di coda, pur nel quadro di un’elaborazione formale di pregio. Se non fosse stata una Ferrari sarebbe piaciuta a tutti, ma qui si è dovuta confrontare con la tradizione di un marchio riconosciuto nel mondo per le sue specificità. La FF ha creato un nuovo lessico espressivo nel ventaglio stilistico del “cavallino rampante”, con il suo cofano posteriore quasi verticale. Il nome, acronimo di Ferrari Four, sottolinea la presenza dei quattro posti e delle quattro ruote motrici. L’arrivo di questa soluzione ebbe il rango di una novità assoluta per un prodotto di serie della casa emiliana, aprendo un nuovo capitolo nella sua ricca storia.

La FF adotta un sistema di trazione integrale brevettato, che riduce del 50% il peso, mantiene una ripartizione ideale delle masse e opera in sinergia con i controlli elettronici di dinamica del veicolo, consentendo prestazioni record su tutti i terreni e nelle varie condizioni operative. Rivoluzionario il design, firmato Pininfarina, che annuncia le radicali innovazioni introdotte dal modello. Le linee ardite permettono una buona abitabilità, in un quadro di comfort mai visto su una granturismo Ferrari. Questa shooting-brake unisce un carattere estremamente sportivo alla grande fruibilità, per un pacchetto davvero versatile. Rispetto alla 612 Scaglietti, che sostituisce, segna un vero cambio di passo, definendo un concetto completamente diverso di granturismo sportiva. La FF è un salotto capace di spingersi a velocità pistaiole, regalando emozioni di guida molto gradevoli, anche su fondi impegnativi e con poca aderenza.  

Ferrari GTC4 Lusso: evoluzione della FF

Lanciata nei primi mesi del 2016, questa granturismo a quattro posti mantiene delle strette parentele stilistiche con la FF, rispetto alla quale sembra meno armonica nell’esecuzione formale. Sul piano dell’impostazione generale e della distribuzione dei volumi siamo sulla stessa lunghezza d’onda della progenitrice, ma qui si registra qualche appesantimento nel frontale e, soprattutto, nello specchio di coda. Mentre la FF era un’auto di rottura, ma perfettamente calibrata negli aspetti stilistici, qui emerge qualche nota stonata, che spezza la precedente fluidità espressiva. Succede spesso con i restyling, che quasi mai migliorano il quadro. Certo, il carattere e la grinta sono ben superiori a quelli della 612 Scaglietti, ma pensando all’impeccabile splendore della 456 GT viene qualche dubbio sulla strada intrapresa dalla casa di Maranello.

Il progetto stilistico della Ferrari GTC4 Lusso, decisamente insolito e poco entusiasmante rispetto ad altre “rosse“, consegna grandi spazi abitabili agli ospiti. Questa vettura unisce il carattere sportivo alla fruibilità, per un pacchetto davvero versatile. L’abitacolo regala ai passeggeri un nuovo modo di vivere le prestazioni sportive, con una tela interna votata allo sfarzo e al comfort. Il trattamento degli spazi coperti mette tutti d’accordo e scrive una tela di valore eccellente. La GTC4 Lusso spicca anche per le sue doti stradali, degne della grande tradizione del “cavallino rampante”. Pur essendo una grossa coupé, riesce ad essere agile e molto gratificante alla guida. Le sue danze sono accompagnate da musicalità meccaniche da antologia, degne della migliore orchestra, che giungono dal potente V12 aspirato ospitato sotto il lungo cofano anteriore.

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