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Alfa Romeo: necessità di un Biscione per tutti

Pare sempre più certo che Alfa Romeo si dedicherà anche a vetture destinate ad un’utenza diversificata

Alfa Romeo

Il fatto che Alfa Romeo sia stata inclusa all’interno del comparto premium di Stellantis, assieme a Lancia e DS, non preclude la necessità di riuscire a garantire modelli destinati a diverse fasce di utenti e quindi ai Segmenti più diversificati. A ragionare in questi termini sono alcune corrette dichiarazioni del CEO del Biscione, Jean-Philippe Imparato, che ha voluto ricordare l’importanza per Alfa Romeo di aver messo a listino quasi sempre vetture destinate ad una platea fortemente variegata e molte volte dotati di prezzi accessibili: perlomeno per ciò che riguarda alcuni modelli di approdo specifici. Si pensi ad esempio all’Alfasud, così come alla più recente Alfa Romeo MiTo.

Si guarda quindi anche in questa direzione, provando ad esulare dalla esclusività di chi vorrebbe un’Alfa Romeo solamente premium e quindi destinata ad una fascia di clientela di certo non praticabile da tutti o da quasi tutti. Il ragionamento di Jean-Philippe Imparato non fa una piega: “per il futuro voglio avere una risposta per chi in passato mi ha fatto l’onore di comprare una Giulietta o una Mito. Nel 2022, ’23, ’24 vedrete Alfa Romeo tornare con offerte di prodotto che ci permettano di rivolgerci al cliente che ama il marchio da sempre, ma forse non ha i soldi per comprare uno Stelvio o una Giulia. Io sono nato in Alfa Romeo perché mio padre aveva una Giulia 1300, e poi un’Alfetta, ma non era pieno di soldi. Allargheremo il campo in questa direzione: abbiamo un piano prodotto validato per i prossimi dieci anni, ma lo sveleremo un po’ per volta”, ha ammesso a La Stampa.

Non è un mistero che nel futuro del Biscione c’è anche questa interessante eventualità, fortemente voluta dal nuovo CEO che pare votato ad un prodotto che possa abbracciare ogni utente specifico. I volumi d’altronde si realizzano anche seguendo una direzione simile a questa.

Un bilanciamento è più che mai necessario ora che Alfa Romeo vuole scrollarsi di dosso i fantasmi del passato e uscire dalla realtà odierna che vede solamente due vetture a listino. C’è poi ancora una volta l’impegno a voler presenziare tutti i mercati possibili senza escludere quindi alcuna possibilità fra quelle in cui oggi Alfa Romeo già pone le sue basi: “io non mollo in Europa, Nord America e Cina. In Giappone ci hanno comprato 88 Giulia GTA e GTAm, non lascio nemmeno lì. Restiamo su tutti i mercati in cui siamo già. Il nostro obiettivo strategico è completare la gamma prodotti per svilupparci fuori dall’Italia. La nostra è una strategia offensiva, non ci accontentiamo di restare fra Torino e Milano. Siamo una squadra di pazzi con la testa sulle spalle. E siamo completamente a supporto di un marchio che ha 111 anni di storia; Alejandro lavora al centro stile, a 20 metri da me, ci vediamo due volte al giorno. Ho già visto alcuni bozzetti, si vede che ha il riflesso degli alfisti: non si tocca il Biscione, non si toccano le ruote, il guidatore al centro”, ha aggiunto Imparato facendo riferimento anche al nuovo responsabile del design Alejandro Mesonero-Romano.

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