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Stellantis da sabato riprende a lavorare a Vigo

Stellantis: L’impianto di Balaídos tornerà in attività dopo i fermi causati dalla crisi del microchip

Stellantis

Stellantis Vigo (ex PSA Peugeot Citroën) riprenderà parte della sua attività sabato ma il montaggio dei furgoni continuerà a fermarsi per almeno un’altra settimana. L’impianto di Balaídos tornerà in attività dopo i fermi causati dalla crisi del microchip. Nello specifico, la produzione riprenderà sulla linea 1, che assembla la Peugeot 2008, la C-Elysée e la Peugeot 301, questo sabato, con il turno del fine settimana. Tuttavia, continuerà senza attività sulla linea 2 – che assembla i furgoni – “almeno” fino al 4 giugno compreso. Da giovedì scorso i due sistemi sono stati fermati, a causa della cosiddetta ‘crisi dei microchip’, che colpisce i fornitori della fabbrica e che ha portato alla mancanza di alcuni componenti.

Questi problemi di approvvigionamento, che stanno interessando gli stabilimenti automobilistici e altre attività industriali in tutto il mondo, hanno costretto a più riprese dall’inizio dell’anno la sospensione della produzione di Stellantis Vigo. Nelle ultime settimane, infatti, sono stati frequenti i fermi macchina presso lo stabilimento di Balaídos e, negli ultimi 20 giorni, le giornate lavorative non sono state quasi normali. Lo stesso lunedì, la direzione dell’impianto ha comunicato in una riunione con il consiglio di fabbrica che la previsione era che durante il mese di giugno lavoreranno tutti i fine settimana, oltre a lavorare per lunghe ore nel turno di notte.

L’azienda ha però già avvertito che l’attività prevista per il mese di giugno “subirà prevedibilmente delle alterazioni”, dovute “alla situazione eccezionale di mancata fornitura di parti, particolarmente accentuata in questo secondo trimestre”. Lo stabilimento di Vigo ha approvato a fine marzo scorso la domanda di un ERTE (da cui si sono separati i sindacati CIG e CUT) per gestire questa situazione. Il regolamento riguarda i lavoratori a tempo pieno a tempo indeterminato che hanno esaurito altri meccanismi di flessibilità, come l’adeguamento della giornata lavorativa o del pool di ore, per un massimo di 60 giorni ed è valido fino alla fine di quest’anno.

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