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I ciclisti Tutor che misurano la velocità media delle auto

Si diffondono iniziative di denuncia contro l’eccesso di velocità

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Fra i peggiori nemici di chi preme troppo sull’acceleratore, c’è il Tutor, celebre speciale autovelox, protagonista delle nostre autostrade da anni. Misura la velocità media delle auto, prendendo il tempo di transito sotto un primo e poi un secondo portale. Così, diventa molto difficile ingannarlo. Viceversa, un autovelox misura la velocità istantanea, in un punto: c’è chi va in piano nei pressi dell’autovelox, per poi ripartire a razzo, cosa inutile col Tutor. Ma adesso arrivano i ciclisti Tutor che misurano la velocità media delle auto.

Può darsi che gli automobilisti, in alcuni tratti di strade urbane o extraurbane, si siano accorti di questi gruppi di ciclisti che osservano le macchine. Un primo ciclista prende il tempo di transito in un punto; un secondo ciclista prende il tempo di transito in un punto successivo. A una certa distanza prestabilita. Dopodiché, si effettua una semplicissima operazione matematica e si ha la velocità media dell’auto in quel tratto di strada.

Gli automobilisti non devono distrarsi a osservare eventuali ciclisti che possano essere in evidenza a prendere il tempo di passaggio: sempre massima attenzione sulla strada.

Di che si tratta? Ovviamente, non danno nessuna multa per eccesso di velocità, ma fanno un’azione tesa a denunciare la piaga di chi corre troppo in certe aree dell’Italia. 

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Ciclisti Tutor per sensibilizzare contro chi corre troppo

Se ci fosse una pattuglia delle Forze dell’ordine con uno strumento di misurazione, scatterebbe la multa per mancato rispetto del Codice della Strada. Da recapitare a casa del proprietario della vettura immortalata.

Per esempio, ilrestodelcarlino.it/rovigo dà notizia di un Tutor umano per verificare la velocità media sull’argine del Po: una delle iniziative che della Fiab (Federazione italiana ambiente e bicicletta) di Occhiobello (Rovigo). “Vogliamo monitorare la velocità delle auto sulla sommità arginale”, dice Andrea Zambonin, referente per Fiab di Occhiobello. Nessun fine sanzionatorio, e ci mancherebbe pure: sono ciclisti, non Forze dell’ordine. Il principio è quello del rispetto verso chi va in bici: la Fiab è per la chiusura al traffico della sponda arginale della sinistra Po, come avviene su quella destra.

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