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Sanatoria allargata per tasse, bolli auto e multe stradali: scontro in Parlamento

La Lega vuole un condono molto più esteso rispetto a quello del decreto Sostegni

Sanatoria allargata

Oggi, il decreto Sostegni del 22 marzo 2021 prevede un mini condono, molto ristretto, anche per i bolli auto e multe stradali. Oltre che per tasse e imposte di vario tipo. Cancella le vecchie cartelle esattoriali fino a 5.000 euro emesse tra il 2000 e il 2010. L’anno di riferimento è quello in cui il cittadino è stato iscritto a ruolo proprio per la segnalazione dell’importo non pagato a un ente di riscossione. La cancellazione delle vecchie cartelle esattoriali può essere applicata soltanto a chi ha un tetto di reddito fino a 30.000 euro (50.000 per le aziende). La palla passa al Parlamento, che deve approvare il decreto. Ma la Lega vuole la sanatoria allargata per tasse, bolli auto e multe stradali.

Sanatoria allargata: ecco perché

Qual è l’obiettivo dei leghisti? Una condono con tetto più alto di 5.000 euro. Con cartelle emesse in un arco temporale più ampio rispetto a quello attuale: tra il 2000 e il 2010. Una sanatoria anche per chi ha un reddito più alto rispetto ai 30.000 euro attuali. Perché bisogna aiutare gli italiani in difficoltà economica dopo una pandemia con un impatto devastante.

Tuttavia, Bankitalia mette in guardia: ci sono conseguenze in termini di incentivi negativi per l’affidabilità fiscale degli operatori economici. Presente anche disparità di trattamento nei confronti dei contribuenti onesti. Servono più efficienti meccanismi di riscossione. Serve rafforzare la lotta all’evasione fiscale. Invece, la Corte dei Conti teme una spinta all’evasione con il condono.

Insomma, chi ha pagato regolarmente appare beffato dal condono. Tanto più se la sanatoria si allarga. Ma, per l’Ufficio parlamentare di Bilancio, si tratta di misure finalizzate a migliorare l’attività dell’Agenzia delle entrate. Meno carico di lavoro sui piccoli debiti; più velocità per recuperare i grandi debiti dei grossi evasori.

Il direttore Ernesto Maria Ruffini ha segnalato più volte l’urgenza di procedere alla totale o parziale eliminazione dei crediti fiscali inesigibili, pari al 91% dei ruoli da riscuotere. Si concentra la riscossione sugli atti esigibili.

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