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Per Mattia Binotto è ancora presto per fare paragoni, ma la Ferrari in Bahrain non eccelle

Il team principal della Scuderia vede degli ovvi miglioramenti rispetto alla SF1000, ma fin qui la SF21 non è apparsa particolarmente competitiva

Mattia Binotto

Sicuramente non ci sarà da aspettarsi la sofferenza patita lo scorso anno, ma anche quest’anno le cose in Ferrari non vanno poi così bene. Almeno durante questi primi test pre stagionali del Bahrain. La Ferrari purtroppo non è apparsa mai protagonista di queste giornate di test e ancora adesso Carlos Sainz che concluderà il turno tra circa un’ora e mezza sembra soffrire parecchio il marcato degrado degli pneumatici.

La nuova SF21 del Cavallino Rampante sui long run sembra non riuscire a dire la sua. Il carico aerodinamico perso sulla sezione posteriore a causa delle imposizioni regolamentari di questo 2021 pare risieda alla base di alcune problematiche che si generano proprio in questa zona della monoposto. Si lavora quindi in quest’area mediante soluzioni che sono state sperimentate in questi tre giorni di test: ci sono tre piccole paratie che permettono di controllare i flussi turbolenti e anche a ridefinire il carico aerodinamico al posteriore.

Mattia Binotto mette le mani avanti

Ad oggi quindi si registra un consumo piuttosto anomalo in termini di pneumatici e la cosa non è di certo positiva. La SF21 è apparsa nel complesso meno competitiva di quello che ci si poteva aspettare, sebbene le aspettative poste in essere da Mattia Binotto in molteplici casi sono rimaste non particolarmente elevate.

Bisogna lavorare quindi sul passo gara. È questo l’imperativo da tenere a mente a Maranello, sapendo che la strada potrebbe apparire più lunga del previsto. Il responso che proviene dai dati del Sakhir ha permesso a Mattia Binotto, team principal della Scuderia, di tracciare un primo bilancio sulla questione: “noi ci stiamo concentrando su noi stessi. Stiamo cercando di capire la macchina. Sono gli unici test della stagione quindi stiamo cercando di ottenere più dati possibili e capire il comportamento della vettura in tutte le condizioni. Soprattutto è importante la correlazione con i nostri strumenti a Maranello”, ha ammesso Binotto a Sky Sport F1. Il team principal comunque mette le mani avanti sul fatto che i confronti con gli altri competitor, in questo momento, sono difficili da configurare “per la comparazione con le prestazioni delle altre squadre è molto presto; abbiamo avuto programmi diversi tra i vari team. Cerchiamo di prepararci al meglio per l’inizio della stagione”.

Mattia Binotto
Mattia Binotto

Dopo diversi anni in cui i dati provenienti dai calcoli non combaciavano con la risposta delle monoposto in pista, ora secondo Mattia Binotto la condizione è finalmente mutata positivamente: “la correlazione è buona rispetto alle aspettative e questo è un passo avanti rispetto al passato. Non significa essere veloci ma avere degli strumenti corretti di progettazione e sviluppo. La velocità sul rettilineo non è più un problema quanto lo era prima. Merito del motore cresciuto ma anche della parte aerodinamica. Dove siamo rispetto agli altri lo capiremo tra 15 giorni e anche nelle gare successive. Il Bahrain è caratteristico e non rappresentativo di tutto il mondiale”. Infine Binotto non ha completamente chiarito gli obiettivi stagionali, anche se ha discusso con un concreto ottimismo: “è ancora presto per dire se il progetto è completamente migliore rispetto allo scorso anno. Le monoposto saranno molto vicine sia in qualifica che in gara. Basterà poco per fare la differenza e ogni pista potrebbe essere diversa. Ad inizio stagione è giusto essere ottimisti. Sarà un anno complicato, ci sono tante sfide che ci aspettano. C’è la vettura 2022 su cui lavorare e un regolamento finanziario da gestire. Carlos si sta inserendo molto bene. Ci sono tante sfide da affrontare con ottimismo. Svilupperemo poco queste vetture ma ci sarà comunque spazio per correggerle”.

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