Sfuggire dai fantasmi di una stagione complicatissima come quella sofferta dalla Ferrari nel 2020 rappresenta la prerogativa numero uno degli uomini del Cavallino Rampante. Tutti però sanno bene che bisognerà puntare innanzitutto sulla rinnovata power unit che dovrebbe garantire un set di cavalli in più e un’aliquota di performance sensibilmente migliorata rispetto a quella erogabile lo scorso anno.
D’altronde il problema principale della SF1000 risiedeva proprio nella sua power unit azzoppata dalle direttive tecniche FIA. Lo sa bene Mattia Binotto che oltre che team principal della Ferrari è uno dei principali sostenitori dell’ottimo lavoro messo in pratica proprio attorno alla power unit che vedremo quest’anno.
Voltare pagina
A Maranello quindi si vuole cominciare da una pagina nuova che ponga la stagione 2021 a perfetta transizione verso un 2022 di grandi cambiamenti regolamentari. Se Frederic Vasseur dell’Alfa Romeo Racing era apparso particolarmente scettico anche in riferimento alla nuova power unit Ferrari, Mattia Binotto non la pensa allo stesso modo.
Sicuramente però non si potrà pretendere di aver ridotto il gap con la concorrenza in così poco tempo, visto anche l’ampio margine espresso lo scorso anno. Di sicuro, fare peggio dello scorso anno dovrebbe risultare praticamente impossibile. Binotto ha innanzitutto analizzato la situazione dei competitor e di quello che ci sarà da aspettarsi dai test del Bahrain: “i nostri primi avversari sono gli altri piloti. In questo momento dobbiamo metterci in testa che non siamo noi i nostri primi avversari ma sono tutti gli altri. Far meglio dell’anno scorso vuol dire sperare e riuscire a lottare per il podio. Mercedes e Red Bull sono dei punti di riferimento, sotto questo punto di vista. Mi aspetto un’Aston Martin forte, mentre la McLaren è cambiata tanto e poi c’è l’Alpine. Insomma gli avversari sono tanti e lottare per il podio è un obiettivo ambizioso, ma è quello a cui dobbiamo puntare”.
In rettilineo risultati migliori
Dopodiché Binotto ha espresso il suo punto di vista anche su un fattore molto importante, sul quale l’anno scorso la SF1000 riscontrava problemi ulteriori: la velocità in rettilineo. Il team principal della Scuderia ha infatti posto il focus del suo discorso proprio su quest’area, ammettendo miglioramenti consistenti ovvero una condizione che potrebbe far pensare non soltanto a miglioramenti alla power unit ma anche dal punto di vista aerodinamico vista l’enorme resistenza prodotta dalla monoposto 2020.
“Penso che l’anno scorso il problema principale fosse la velocità sui rettilinei, non solo a causa della scarsa potenza, ma a causa della notevole resistenza”, ha detto Binotto.
“Abbiamo lavorato molto sia sulla power unit che sull’aerodinamica della nuova monoposto per ridurre la resistenza complessiva e secondo le nostre simulazioni odierne, sulla base di ciò che stiamo vedendo in termini di potenza erogata dal banco dinamico e anche dalle analisi in galleria del vento, credo che abbiamo recuperato parecchio velocità nei rettilinei. Quindi mi aspetto che la velocità non sia un problema come prima. Speriamo di essere competitivi, ma lo sapremo solo quando ci ritroveremo in Bahrain perché quello che fai è sempre relativo a quello che fanno gli altri. Ma crediamo che la nostra macchina sia sicuramente più efficiente rispetto a quella che avevamo lo scorso anno e quando dico efficiente, ancora una volta, lo è sia dal punto di vista aerodinamico che dal punto di vista del propulsore”, ha concluso il team principal della Scuderia.