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Frederic Vasseur: “puntiamo a fare meglio del 2020. Da Ferrari arriveranno rinforzi”

Il team principal dell’Alfa Romeo Racing ha analizzato alcuni aspetti salienti della nuova stagione che sta per cominciare

Frederic Vasseur

Nonostante i sentori di una possibile separazione dalla Scuderia, l’Alfa Romeo Racing proseguirà probabilmente anche oltre il 2021 con la fornitura della power unit proveniente dal Cavallino Rampante. Le aspettative che poggiano sulla nuova C41 dicono che c’è la voglia e la speranza di tornare a fare meglio per lasciarsi alle spalle un ottavo posto nella classifica Costruttori che sta sicuramente stretto a Frederic Vasseur, e un po’ a tutti.

Il team principal del team italo elvetico che con le C39 di Antonio Giovinazzi e Kimi Raikkonen lo scorso anno è riuscito a mettersi dietro qualche volta anche la Ferrari fornitrice del cuore pulsante delle monoposto prodotte a Hinwil. La presentazione della nuova monoposto svoltasi ieri a Varsavia, ha certificato l’approdo di una monoposto di certo non rivoluzionaria ma che ha concentrato buona parte dello sviluppo in termini aerodinamici su una sezione anteriore marcatamente rivista. Tuttavia Frederic Vasseur è ben conscio del fatto che le prestazioni derivanti dalla nuova power unit dovranno fornire quel plus che è mancato lo scorso anno: un punto imprescindibile per fissare una ripartenza concreta.

Dalla Ferrari ci si attende tanto

Per migliorare l’ottava posizione mondiale, le aspettative rivolte anche alla power unit in casa Alfa Romeo sono giustamente ampie. Ieri Frederic Vasseur ha ammesso che i fantasmi degli ultimi mesi sembrano definitivamente allontanati, e in Alfa Romeo Racing (oltre ad una power unit finalmente competitiva) è atteso anche qualche ingegnere di provenienza Ferrari.

Ad Hinwil puntano molto anche sul moderno simulatore appena installato, sul quale Robert Kubica gestirà al meglio il suo lavoro in sede. Sono quindi tre i passaggi fondamentali da seguire per indirizzare la stagione verso un miglioramento reale: aerodinamica rinnovata, propulsore competitivo e nuovo simulatore.

Alfa Romeo Racing C41

Il 2020 ha rappresentato una stagione di estrema difficoltà per l’Alfa Romeo Racing, pensare al settimo posto (specialmente se si guarda allo scorso anno) può risultare un obiettivo ambizioso, ma comunque concepibile per le motivazioni già espresse. Vasseur si attende qualche cosa in più: “Ci sentiamo pronti, ma ogni squadra in griglia ha aspettative molto alte in questo momento, tutti sono convinti di aver svolto un buon lavoro nei mesi invernali e della possibilità di confermarsi in una buona posizione nella prima gara in calendario. È un po’ come trovarsi al primo giorno di un nuovo anno scolastico”, ha ammesso.

Di certo aver concluso una stagione estenuante così tardi, ha finito per imporre tempistiche risicate che hanno condotto al nuovo anno velocemente probabilmente come mai accaduto fino ad ora in Formula 1: “Il campionato è iniziato molto in ritardo rispetto al solito, quindi abbiamo disputato 17 Gran Premi in cinque mesi, un tour de force che ci ha portati a terminare la stagione a metà dicembre. Sono trascorsi appena due mesi ed è già ora di tornare in pista, il che evidenzia quanto sia stata breve la pausa invernale. Avere poco tempo a disposizione ha comportato un grande sforzo, ed anche se abbiamo mantenuto delle parti della monoposto 2020 c’è stato comunque un lavoro in galleria del vento molto impegnativo, ma tutto è stato completato”, ha proseguito Vasseur.

Novità soprattutto davanti

Ciò che è apparso evidente sin da subito ieri, è che l’Alfa Romeo Racing C41 rappresenta una mirata evoluzione della C39 dello scorso anno. Le novità più interessanti si trovano infatti esclusivamente sulla sezione anteriore dove ora viene introdotto un muso stretto con filosofia simile a quello proposto durante le Libere del Mugello dello scorso anno da McLaren.

Una configurazione distaccata da quella utilizzata ad esempio da Mercedes, ma utile a rappresentare comunque un cambio di passo che ha richiesto ovvie ottimizzazioni in galleria del vento: “La monoposto 2021 condivide di base la stessa filosofia della precedente, ma come sappiamo è stata lasciata libertà di sviluppo sul fronte aerodinamico. Così siamo tornati in galleria del vento per ottimizzare tutto il possibile, ma ovviamente in termini di novità non ha nulla a che vedere con la mole di lavoro che ci attende in vista del 2022. Tra un anno ci sarà un cambio totale della filosofia delle monoposto, e questo comporta la necessità di spostarsi sul nuovo progetto in tempi abbastanza ridotti nel corso di questa stagione”, ha infatti aggiunto Frederic Vasseur.

Alfa Romeo Racing C41

L’obiettivo numero uno rimane quello di migliorarsi: “La filosofia su cui si basa la squadra non subirà cambiamenti, ovvero c’è sempre la volontà di migliorare progressivamente il proprio lavoro. Abbiamo terminato la scorsa stagione in ottava posizione nella classifica Costruttori, quindi l’obiettivo è puntare a un risultato migliore nel 2021 e per farlo dobbiamo continuare a progredire in ogni reparto”, ha proseguito il team principal.

Simulatore e rapporti con Ferrari

Come si diceva, ad Hinwil l’Alfa Romeo Racing possiede ora un nuovo simulatore, un progetto sul quale Vasseur ammette di aver investito “molte energie perché crediamo che possa essere un passo avanti importante per la squadra. Siamo solo all’inizio, i piani di sviluppo sono a medio e lungo termine, ma siamo in linea con le tempistiche ed abbiamo iniziato ad utilizzarlo”.

Ma oltre che a questo si punta anche a cementare le relazioni col Cavallino Rampante. Da Maranello, nonostante qualche problematica evidenziata dallo stesso Vasseur, arriveranno anche tecnici da destinare all’Alfa Romeo Racing: “La collaborazione sta andando bene, abbiamo avuto diversi incontri durante l’inverno per valutare insieme alcuni aspetti che durante il 2020 non sono andati come nelle aspettative. Siamo sulla strada giusta, da parte loro l’obiettivo è recuperare ciò che è mancato lo scorso anno e sul fronte delle relazioni siamo in costante miglioramento. Avremo con noi anche alcune persone del loro staff, non un numero elevato, credo tre persone, ma il punto chiave della collaborazione è la consapevolezza che possiamo darci una mano a vicenda”.

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