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Il Museo Alfa Romeo celebra i 50 anni dalla nona vittoria del Biscione alla Targa Florio – [VIDEO RARO]

Il primo Backstage del Museo è un concentrato di storia e automobilismo verace: sono trascorsi 50 anni dalla nona vittoria alla Targa Florio

Alfa Romeo 33/3 Vaccarella

Il primo degli interessantissimi appuntamenti Backstage proposti dal Museo Storico Alfa Romeo di Arese è stato dedicato ai 50 anni trascorsi dalla vittoria alla Targa Florio dell’Alfa Romeo 33/3 guidata da Nino Vaccarella, in coppia con Toine Hezemans. L’incontro di ieri è stato moderato dall’appassionato curatore del Museo, Lorenzo Ardizio, che ha avuto come ospite Andrea De Adamich, secondo in quell’edizione su vettura gemella in coppia con Gijs Van Lennep, e lo stesso Toine Hezemans intervenuto telefonicamente.

Alfa Romeo 33/3 Vaccarella
1971 Targa Florio – Vaccarella e Hezemans

La straordinaria ricorrenza riproduceva le sensazioni uniche espresse nell’edizione 1971 della Targa Florio, la numero 55, vinta appunto per la nona volta (su dieci complessive) da un prototipo del Biscione. Il Piccolo delle Madonie da 72 chilometri rappresentava lo scenario ideale di un automobilismo magico e profondamente genuino.

Sfide epiche

Tra i protagonisti indiretti del Backstage di ieri c’è sicuramente l’immenso Nino Vaccarella, pilota indomito ovvero colui che ha vinto più di tutti sulle strade del Mito. L’evento del Museo Storico Alfa Romeo è adornato infatti da spezzoni dello splendido filmato promozionale che la stessa Alfa Romeo aveva realizzato in occasione della trasferta vittoriosa in Sicilia, narrato dallo stesso Preside Volante: “il banditore sembra aver annunciato una disfida e potrebbe essere, perché qui su questi monti delle Madonie le popolazioni medievali sono state spettatrici di epici duelli e storiche battaglie come quella famosa dell’esercito del Gran Conte Ruggero il Normanno contro i Saraceni. Ma oggi, su questi monti brulli e suggestivi in questo scenario di fichi d’india ed agavi, fermo nel tempo, il banditore ha annunciato un’altra disfida: una gara di bolidi piombati qui da un altro pianeta della storia, quello odierno della tecnologia e della velocità. Su queste strade ripide e tortuose si svolge la 55esima Targa Florio: la più antica, famosa e difficoltosa corsa d’Europa”.

La 55esima Targa Florio si corre il 16 maggio del 1971 in una Sicilia assolata, ma non afosa. I prototipi da corsa sono in quel momento la quint’essenza dello sviluppo tecnologico da corsa e la Targa Florio è una palestra per competitor col pelo sullo stomaco: si attraversano strade con frequenti cambi di asfalto, possibilità di incorrere in buche altissima e attraversamento di centri abitati. Sicurezza all’ultimo posto. L’Alfa Romeo si presenta con tre 33/3 dotate del V8 a 90 gradi 3 litri da circa 430 cavalli di potenza: la 5 di Vaccarella – Hezemans, la 2 di De Adamich – Van Lennep e la 6 di Kinnunen – Stommelen ritiratisi al primo giro per la rottura di un mozzo. C’è però anche una prima versione della 33T/3 di Carlo Facetti e Teodoro ZeccolI: la vettura non prenderà il via. Un’ulteriore Alfa Romeo 33/3, privata, è la 3 di Codones – Todaro che risulterà anch’essa ritirata.

Alfa Romeo 33/3 Vaccarella

L’edizione 1971 della Targa Florio si attendeva un ulteriore affermazione della dominante Porsche che in Sicilia aveva già vinto le ultime cinque edizioni. Ma la coppia Vaccarella – Hezemans, grazie ad una condotta eccellente e coadiuvata da un set di problematiche occorse ai tedeschi, si impone su tutti: “vincemmo in scioltezza, anche perché le Porsche ebbero problemi. In Sicilia poteva succedere di tutto. Ricordo che un giorno, durante le prove, Vaccarella bucò una gomma e rimase fermo in mezzo alla pista. Chiti disse di andare a cercare Nino con una ruota di scorta, sfruttando l’elicottero dei Carabinieri: lo trovammo e poté ripartire. Una situazione d’altri tempi, irripetibile oggi”, ha ammesso Hezemans in collegamento telefonico ieri.

 

Due Alfa Romeo davanti a tutti

Alle spalle del duo Vaccarella – Hezemans si impone Andrea De Adamich (in coppia con Van Lennep) con un’altra Alfa Romeo 33/3, probabilmente uno dei maggiori interpreti del Biscione di allora. Andrea ha raccontato diversi aneddoti legati a quell’edizione: “il percorso era impossibile da concepire con la mentalità moderna – ha ammesso De Adamich – però per tutto il mondo la Targa Florio rappresentava un elemento formidabile per la notorietà che la gara dava ai piloti. Ad un certo punto arrivavi al rettilineo di Buonfornello, otto chilometri col mare accanto, dove raggiungevi i 290-300 km/h”.

Alfa Romeo 33/3 De Adamich
1971 Targa Florio – De Adamich – Van Lennep

L’occasione del Backstage proposto dal Museo Storico Alfa Romeo è propizia per ricordare un periodo d’oro dell’automobilismo, una pagina di storia unica che come dice Nino Vaccarella nello straordinario video che vi proponiamo sotto “è ancora l’appuntamento di primavera per i siciliani. Per tutti, per i contadini delle Madonie e per i giovani di Palermo o Catania: la Targa è una festa popolare siciliana come la festa delle patrone Santa Rosalia o Sant’Agata”.

Autosprint Targa Florio 1971
Un estratto di AutoSprint sulla Targa Florio 1971

A fare da contraltare a questa condizione ci sono però il rombo dei propulsori aspirati, l’odore di benzina e d’olio bruciato misto a quello della brace che in quel periodo dell’anno poteva essere ricca di carciofi così come di salsiccia. Un automobilismo vivo che per 6 ore 35 minuti e 46 secondi, a 120,069 km/h di media conduceva sugli undici giri del Piccolo delle Madonie, per 792 interminabili chilometri, 74 vetture partenti. Ad imporsi davanti a tutti è un’Alfa Romeo rossa col numero 5 sul cofano anteriore, seguita da una vettura gemella col cofano bianco e il numero 2. Una pagina di storia indimenticabile, scritta cinquant’anni fa.

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