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Droga e guida dell’auto: cosa occorre dimostrare

Un Codice della Strada molto discutibile in materia

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Droga e guida dell’auto: c’è un Codice della Strada molto discutibile in materia. Ben più articolato rispetto alla guida in stato alterato da alcol. La base di partenza è semplice: chi guida in stato di alterazione psicofisica dopo aver assunto sostanze stupefacenti o psicotrope è punito con l’ammenda di 1.500 euro. Più l’arresto da sei mesi a un anno. Meno 10 punti della patente, sospesa da uno a due anni. La patente di guida è sempre revocata in caso di recidiva nel triennio: due multe in 3 anni. Con la sentenza di condanna, è disposta la confisca del veicolo: va allo Stato. Fin qui, nessun problema, ma poi le cose si complicano: si deve dare una prova precisa.

Droga e guida dell’auto: quando c’è stata assunzione?

La questione diventa tremendamente complessa entrando nel merito. Per integrare il reato di di guida sotto l’effetto di droga, lo stato dev’essere correlato con l’uso di sostanze psicoattive. Si deve provare che l’assunzione è avvenuta poco prima. La prova circa l’assunzione di sostanze psicoattive è ricavabile dall’analisi di una matrice biologica (sangue o saliva). In grado di evidenziare effetti attuali sul soggetto e non pregressi. Sta tutto scritto nella circolare del ministero dell’Interno del 16 marzo 2012.

Attenzione: il prelievo del campione biologico e le metodologie analitiche devono, inoltre, essere compiute secondo rigorose modalità e in condizioni di sicurezza e affidabilità: campionamento in almeno tre aliquote, analisi di screening e di conferma.

L’illusione della legge del 2010: riforma del Codice della Strada

Queste norme discutibili pareva potessero essere modificate in meglio dalla legge di riforma del Codice della Strada del 2010. Si era ritenuto che sarebbe venuta meno la necessità di una visita medica volta a stabilire lo stato di alterazione psicofisica, dice la circolare. Questo infatti costituisce un fattore di notevole difficoltà operativa, sia per gli operatori di polizia sia per gli operatori sanitari.

Si era pensato che il reato potesse essere provato solo sulla base dei positivi riscontri analitici (con appositi strumenti o di laboratorio) su campioni di liquidi biologici prelevati sul conducente.

In realtà, viene punito tuttora chi guida in stato di alterazione psicofisica. Uno stato di alterazione che oggi può essere provato solo sulla base di una valutazione clinica.

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