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Lewis Hamilton e la Ferrari: “non siamo mai stati vicini”

Lewis ha ammesso che in passato ci sono state discussioni con la Scuderia, ma per vari motivi non si è mai arrivati a nulla

Vettel Hamilton

Con l’approssimarsi delle voci che avrebbero poi confermato l’addio di Sebastian Vettel alla Scuderia a fine stagione 2020, il nome di Lewis Hamilton è stato spesso posto sulla medesima direttrice tracciata dalla Ferrari. Tuttavia si è capito sin da subito che l’idea di una Ferrari affidata al campione inglese fosse solo configurabile nel pensiero di chissà chi.

La Scuderia preferiva infatti fornire un ampio prolungamento di contratto al suo pupillo Charles Leclerc puntando ad un compagno di squadra concreto e dotato di una buona dose di esperienza: Carlos Sainz, che fino al 2022 rimarrà pilota del Cavallino Rampante.

Hamilton ha ammesso di aver discusso con la Scuderia

Nel fine settimana del Gran Premio di Turchia, Lewis Hamilton è stato accostato nuovamente alla Scuderia stavolta per motivi legati ai social. Un utente aveva infatti fatto notare che alle spalle di un’immagine che ritraeva Lewis, postata sull’account Twitter della Stella, c’era un camion Ferrari provocando la reazione del team di Brackley. La Ferrari rispondeva quindi aggiungendo che proprio l’inglese spesso è stato visto a bordo delle sportive di Maranello.

Ma la vicenda è ben presto passata in secondo piano, piuttosto sono più interessanti le parole di Lewis Hamilton che all’interno di un’intervista per La Gazzetta dello Sport ha ammesso che lui e la Ferrari non sono “mai stati davvero vicini. Si, abbiamo parlato in qualche occasione, ma non siamo mai andati oltre il capire le opzioni che potevano esserci sul tavolo e non erano quelle giuste. Le nostre posizioni non si sono mai allineate. Credo che il tempismo conti e che le cose alla fine succedono per un motivo. In questi ultimi anni il mio contratto scadeva sempre in anni diversi da quelli degli altri piloti. È andata così”.

Se fosse solo una questione di scadenze, Hamilton si trova a discutere in questi giorni il suo rinnovo con Mercedes; se dovesse confezionare un contratto fino al 2022, allora la sua nuova scadenza si allineerebbe con quella che coinvolge Sainz alla Ferrari e magari le posizioni potrebbero avvicinarsi.

Per Binotto il motore Ferrari ha ancora molto da fare

A Maranello intanto il lavoro sul nuovo propulsore per la stagione 2021 è in costante fermento. Più volte Mattia Binotto ha ammesso che il nuovo propulsore si sta comportando parecchio bene al banco, mostrando valori molto interessanti. D’altronde il 2020 della Scuderia di Maranello è stato condizionato fortemente anche da un propulsore che non andava nel modo giusto. A detta del team principal, soprattutto a causa delle ormai note direttive tecniche emanate dalla FIA.

Binotto e Wolff

Ma Binotto ha tracciato anche un range molto interessante secondo il quale il nuovo propulsore della Scuderia dovrebbe riuscire ad avvicinare le potenze espresse dall’unità Mercedes. Di certo non si può subito ammettere che il nuovo propulsore possa risolvere i tanti problemi nei quali è incorsa la SF1000: “provare a raggiungere la Mercedes già durante la prossima stagione è sicuramente chiedere un po’ troppo. Significherebbe guadagnare almeno 40 o 50 cavalli di potenza. Essere però al pari di Renault e di Honda sarebbe già un passo avanti. Dobbiamo tenere presente che per tutta la prossima stagione sarà consentita una sola specifica per quanto riguarda il motore, salvo qualche piccolo dettaglio. Non ci sono margini di errore”, ha ammesso il team principal della Scuderia.

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