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Ora la micromobilità è un rebus pericoloso

Città e trasporto pubblico nell’anno del Covid-19: se la mobilità dolce rischia di diventare amara

monopattini

Ora la micromobilità è un rebus pericoloso: se ne è parlato al #FORUMAutoMotive. Città e trasporto pubblico nell’anno del Covid-19: se la mobilità dolce rischia di diventare amara. Geronimo La Russa, presidente di ACI Milano, si è focalizzato sui rischi collegati all’ingresso della cosiddetta mobilità dolce negli scenari cittadini: se sai di poter essere sanzionato ti comporti meglio, ma oggi non siamo in questa situazione. I cittadini sono disorientati, non sanno come usare tutte queste novità, a partire dai monopattini. Togliere le auto dalle strade non è possibile. Tutti vogliamo una città più vivibile. Ben vengano le limitazioni quando ci saranno le alternative. Sperimentazione si, ma senza fretta.

Ora la micromobilità è un rebus pericoloso: cosa fare

Roberto Sgalla, esperto in sicurezza stradale, che ha evidenziato che la parte normativa ha bisogno di interventi regolamentari su vari aspetti, tra questi la promiscuità delle piste ciclabili. Va superata la fase emergenziale e sperimentale, e va limitata la circolazione di mezzi troppo rischiosi (a esempio il segway). Va perseguita la sicurezza attraverso targa, assicurazione e casco per gli utenti di queste nuove forme di mobilità.

Ma è giusto sentire anche l’altra campana. Per Marco Granelli, assessore alla Mobilità di Milano, le regole che esistono sono chiare e regolamentano al meglio la mobilità. Milano sta lavorando per decongestionare, costruendo grandi infrastrutture (anche sui percorsi della metropolitana) e cercando un nuovo equilibrio in strada tra i diversi mezzi per ridurre il traffico. A esempio, in Corso Buenos Aires è raddoppiato il numero delle bici in circolazione, proprio perché abbiamo offerto un’alternativa.

Nessun vero test sui monopattini

Secondo Francesco Caliari, direttore generale Confindustria-Ancma, in realtà le regole per i monopattini esistono, quel che manca sono i controlli. Nella foga di ridisegnare la mobilità di Milano, è mancata una fase di sperimentazione e una gradualità di approccio, oltre a un’adeguata comunicazione ai cittadini sulle novità apportate.

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