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A Sochi la Ferrari sembra aver trovato il punto di (ri)partenza

La Ferrari di Sochi porta in dote un migliore equilibrio generale sebbene manchino ancora le prestazioni che permetterebbero di puntare in alto

Leclerc

C’è da ammettere che il sesto posto ottenuto da Charles Leclerc a Sochi, in Russia, in altre circostanze sarebbe stato un pessimo risultato decisamente al di fuori del blasone di una Scuderia con ben altre aspettative. Da Sochi si deduce che le prestazioni mancano ancora, ma la SF1000 sembra aver ritrovato un piglio differente e un bilanciamento di poco migliorato perlomeno tra le mani di Charles Leclerc. Difatti sulla base di quanto espresso da Sebastian Vettel il valore della monoposto appare ancora più incerto, lo score a zero punti per il tedesco certifica comunque una decadenza in termini di classifica costruttori non indifferente.

Vettel

In ogni caso questa Ferrari non era andata oltre il risultato di domenica dal secondo appuntamento di Silverstone, otto punti quindi che aiutano a risollevare il morale e a produrre dichiarazioni più pacate. Sembra che a Sochi siano stati individuati (finalmente!) tutti i limiti che azzoppano questa monoposto nata male e difficile da sviluppare. Guardando quindi ai numeri non cambia assolutamente nulla, più che altro è cambiato il bilanciamento della monoposto che ora appare più avvezza a reagire alle regolazioni e ai piccoli sviluppi che si sono visti in Russia.

Bilanciamento migliorato

Ad ammettere i miglioramenti in termini di bilanciamento generale è stato proprio Charles Leclerc. Il monegasco ha evidenziato un miglioramento generale della SF1000 che gli ha permesso di battagliare con più insistenza mantenendo anche la sua posizione che poi è stata quella che lo ha condotto al traguardo. Al Mugello, e perlomeno fino al Mugello, si era vista una SF1000 che mostrava per qualche giro buone doti per poi subire un repentino crollo dovuto alla cronica problematica legata al degrado delle gomme introducendo quindi una decadenza che conduceva a subire sorpassi a ruota libera.

Sebastian Vettel

A Sochi si è visto un primo passo che in ogni caso non ha prodotto miglioramenti in termini prestazionali visto che il distacco dalla vetta (considerando anche la Safety Car e la Virtual Safety Car) è stato pauroso: superiore al minuto. È migliorato il comportamento in pista della SF1000 e per la prima volta la monoposto sembra aver risposto bene al primo step di aggiornamenti che proseguirà con ulteriori upgrade durante i prossimi appuntamenti: “abbiamo fatto un lavoro migliore col bilanciamento della monoposto visto che l’equilibrio era buono per tutta la durata della gara” ha ammesso Leclerc. Charles, con quello che aveva a disposizione, ha dato e fatto il fatto massimo. Si può dire poi che il vantaggio di essere rimato fuori dalla Q3 si è visto in termini di pneumatici visto che il monegasco partiva con le medie che gli hanno permesso di realizzare un primo stint utile a portarsi fino alla sesta posizione finale. Bisogna poi aggiungere che nella fase di pit stop anche Sebastian Vettel ha contribuito a mantenere il vantaggio di Leclerc tenendo a bada sia Ocon che Gasly. Leclerc ha quindi evitato anche una penalità dopo l’incidente con Lance Stroll, evitando anche possibili rotture.

Piccole ma utili modifiche

A Sochi è arrivato il primo step di aggiornamenti che ha aperto le porte ad un più ampio upgrade che sarà introdotto gara per gara. In Russia la Scuderia ha infatti introdotto aggiornamenti destinati al muso e ai turning vanes. Dal motore ormai non si può tirare fuori nulla visto che soltanto nel 2021 si potrà omologare una power unit rinnovata e quindi probabilmente potranno essere reintrodotti i cavalli perduti quest’anno. È ormai chiaro che alla SF1000 oltre alla potenza del motore manca una corretta gestione dell’aerodinamica. La monoposto è infatti frenata da un’eccessiva resistenza che esclude la possibilità di avere velocità massime paragonabili agli altri competitor. Si lavora quindi in questa direzione proprio partendo dal muso che ora incrementa la portata d’aria che viene introdotta ai lati del naso quindi fra i due piloni che sostengono l’ala.

Charles Leclerc

 

Come riportato subito da Motorsport.com, grazie all’incidente di Vettel durante le qualifiche del sabato, si sono visti sei nuovi generatori di vortici disposti su tre file alla base dei turning vanes. Durante le Libere del venerdì proprio questi elementi sono stati più volte modificati per ottenere il compromesso migliore in termini di miglioramento ottenibile. In ogni caso qualche settimana fa si parlava della possibilità di introdurre anche modifiche alla fluidodinamica interna delle pance e non è da escludere che tali upgrade siano stati già introdotti a Sochi. Nel frattempo al Nurburgring e a Portimao arriveranno altri miglioramenti aerodinamici che dovrebbero garantire ulteriori miglioramenti in termini di equilibrio generale.

Vettel soffre ancora

La sensazione è che si stia provando a guardare avanti cercando di ricavare il massimo da una condizione non semplice da ragionare. Però la SF1000 migliorata sembra funzionare soltanto se guidata da Charles Leclerc, Vettel è infatti lento e non riesce a trovare il feeling con la monoposto. Il dato temporale che lo divide dal monegasco di circa mezzo secondo al giro è una condizione anomala e il fatto di trovarsi dietro a due monoposto motorizzate Ferrari (Alfa Romeo Racing e Haas) è sicuramente strano. Probabilmente Sebastian non vede l’ora di cambiare aria perché questa stagione è più simile ad un calvario tecnico e di rapporti umani, in classifica piloti il distacco dal compagno di squadra è di 40 punti.

Vettel
Sebastian Vettel si è reso protagonista di un brutto incidente in qualifica

Il tedesco fornisce sensazioni differenti rispetto a quelle proposte da Charles Leclerc, come se avesse a disposizione una macchina non identica a quella del suo compagno di squadra. È lo spettatore di una gara difficile che apre il conto alla rovescia nei confronti di un anno che sta per terminare così come la sua avventura in Ferrari. Interpretare le sue strane prestazioni non è semplice e immediato, la commistione di fattori produce ulteriori resistenze che abbinate a quelle di un progetto tendenzialmente fallimentare certifica un momento difficile come non mai.

Da Sochi si deduce quindi un piccolo cambio di passo, votato magari all’immagine futura di una Formula 1 che si appresta a una stagione di transizione prima dell’atteso cambiamento regolamentare. La SF1000 può essere vista da ora in avanti come una monoposto laboratorio che potrà fornire risposte positive o negative all’idea di sviluppo che si vuole dare per risollevare le sorti di una Scuderia che fino a qualche giorno fa sembrava in preda alla tempesta (per dirla con le parole di Binotto), ma che dopo la discreta prestazione di Sochi sembra avere a disposizione un morale leggermente risollevato. Un dato utile per provare a ricominciare.

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