in ,

Multa per sosta su strisce blu: nulla senza spazi liberi

La Cassazione stanga i Comuni che interpretano a loro modo le regole

Strisce-blu-posteggio

Hai preso una multa per sosta su strisce blu? Può darsi che un ricorso al Giudice di Pace o al Prefetto la annulli. Secondo Gianni D’Agata (Sportello dei diritti), l’ordinanza 15678/20 della Cassazione stanga i Comuni. Per la Suprema Corte va annullata la multa nelle zone a sosta tariffata se il Comune non prova di aver garantito nell’area anche spazi adeguati per il parcheggio libero.

Multa per sosta su strisce blu: cosa è successo

Nella fattispecie è stato accolto il ricorso dell’automobilista multato per 114 euro: la mancata esposizione del ticket di parcheggio in piazza del quartiere romano di Prati lo aveva stangato.

  • Il tizio, molto tenace, ha perso il primo ricorso al Giudice di Pace di Roma.
  • Poi ha perso il secondo ricorso al Tribunale della capitale (appello). Quindi, batosta nei due gradi.
  • Gli restava la Cassazione, e qui il trionfo. Multa non valida per l’esiguità degli spazi per il parcheggio gratuito in zona.
  • È onere dell’ente dimostrare l’esistenza della delibera che esclude l’obbligo di garantire le strisce bianche accanto a quelle blu, per esempio perché si tratta di zone a traffico limitato. O di aree di particolare rilevanza urbanistica oppure individuate dalla Giunta come caratterizzate da particolari esigenze e condizioni di traffico.

La particolare rilevanza urbanistica salva i Comuni

Attenzione però: c’è sempre il rischio di perdere il ricorso. Infatti, il Comune può estrarre dal cilindro la certificazione che le aree con strisce blu sono regolari: il motivo? La presenza di quei parcheggi in una zona di particolare rilevanza urbanistica. È proprio così che molti Comuni potrebbero aver disegnare strisce blu ovunque, anche in periferia: si tira fuori dal cassetto la certificazione della particolare rilevanza urbanistica, e il gioco è fatto.

Domanda: chi effettua la certificazione attestante la particolare rilevanza urbanistica? Interessante. Si rischia un cortocircuito. Prima di fare le strisce blu, i Comuni magari chiedono a un ente se mai sia possibile, dopo accurati studi, certificare la particolare rilevanza urbanistica di una certa zona. Dopo ricerche faticose e accurate, arriva il certificato. Partita chiusa. Per queste sanzioni un po’ equivoche e controverse: sarebbe il caso che i Comuni si concentrassero su altre infrazioni, visto il risultato disastroso della sicurezza stradale nel 2019.

Lascia un commento