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Gran Premio d’Austria: Bottas vince e convince con la Mercedes, Leclerc e Norris sul podio

La Mercedes vince il Gan Premio d’Austria con Valtteri Bottas, Charles Leclerc è ottimo secondo conducendo sul podio una Ferrari che sembrava spacciata

Bottas

Per una volta bisogna anche ammetterlo: quello d’Austria è stato un Gran Premio elettrizzante, quello di una Formula 1 che sembra essere ripartita col botto dopo un periodo di stop imposto da un malefico virus che ancora gira quatto quatto in ogni angolo del pianeta. La Mercedes torna e vince facendo intendere che ci sarà parecchio lavoro da svolgere, un po’ per tutti. Il mondiale viene inaugurato da una perentoria vittoria di Valtteri Bottas che conduce dall’inizio alla fine, ma sorprendono gli ottimi valori espressi da Charles Leclerc che ha concluso secondo (anche grazie alla penalità di cinque secondi subita da Lewis Hamilton) e da Lando Norris che chiude anche lui sul podio sempre in accordo con la penalità dell’inglese della Mercedes che al traguardo si ritroverà in quarta posizione.

Austria

Sicuramente ha sorpreso Charles Leclerc, perlomeno sul finale quando la SF1000 che si trovava tra le mani non sembrava più quella adoperata ieri che gli aveva fruttato un malinconico settimo posto in griglia e un secondo dalle posizioni di vertice. Il podio in effetti sembrava un miraggio e i miracoli, come aveva detto lui stesso, non erano sicuramente nelle corde di chi è umano come il monegasco. Ma il Gran Premio d’Austria conclusosi qualche ora fa è stato anche caratterizzato da sole undici monoposto classificate al traguardo a causa di evidenti problemi di affidabilità patiti da tanti: cedimenti e motori problematici hanno tenuto banco al Red Bull Ring.

Bottas convince lì davanti

Il nuovo avvio di campionato sembra aver fruttato carattere in casa Valtteri Bottas. Il finlandese infatti ha lasciato da parte i possibili timori derivanti da un Lewis Hamilton costantemente alle calcagna, sebbene l’inglese fosse partito quinto a causa di una retrocessione dovuta al non aver rispettato le bandiere gialle ieri in qualifica lasciando la sua seconda casella all’intraprendente Max Verstappen.

Bottas

Bottas si porta a casa la sua ottava vittoria in carriera da quando corre in Formula 1, ma anche la seconda ottenuta a Spielberg, sebbene abbia combattuto con alcuni problemi tecnici patiti anche da Hamilton e legati ad incessanti comunicazioni via radio con il muretto dei box. Le prestazioni, seppure incredibili delle W11, sono state quindi parzializzate da tali problematiche che includevano alcuni dati errati provenienti dai sensori del cambio e surriscaldamenti dal punto di vista propulsivo. Se Valtteri manterrà queste motivazioni rischia (in positivo, ovviamente) di essere riconfermato in Mercedes anche per l’anno prossimo potendo contare anche sulla mai celata fiducia di Ola Kallenius che è a capo del Gruppo Daimler.

Di certo Valtteri Bottas si è comportato da prima guida oggi, trattenendo costantemente alle sue spalle Lewis Hamilton apparso incattivito dalla penalità subita poco prima di avviarsi in griglia e dal fatto di non essere riuscito ad agguantare la pole position ieri per un non nulla. In ogni caso avrebbe voluto esagerare sfruttando al massimo la sua W11 ma una volta richiamato dallo stratega James Volwes ha dovuto desistere per evitare di buttare tutto alle ortiche. Ma all’undicesimo giro cominciano i problemi: la RB16 di Max Verstappen non ne vuole sapere di proseguire seguita poco dopo da Ricciardo e Stroll che concluderanno lì la loro gara di apertura.

Hamilton
Lewis Hamilton ha subito due penalità nel corso di questo weekend

Nel frattempo la terza Safety Car di giornata permette ad Alex Albon di trovare lo spunto corretto per battagliare proprio contro Lewis tanto da affiancarlo in curva 4 con la volontà di adoperare un sorpasso di gran classe. Ma Lewis Hamilton, avendo proseguito lungo la sua traiettoria (quindi ad onor del vero senza troppe colpe tali da giustificare la penalità…), lo aggancia conducendo Albon in testacoda all’esterno meritandosi una penalità di 5 secondi.

Leclerc pazzesco

In virtù della penalità patita da Lewis, si inserisce al suo posto l’ottimo Charles Leclerc che al traguardo si era posizionato in terza posizione. Finisce quindi per agguantare una seconda posizione inimmaginabile venerdì e tantomeno ieri. Il monegasco dopo aver cominciato in settima piazza costruisce un ottimo finale di gara inanellando un sorpasso incredibile sull’ottimo Lando Norris a bordo dell’arancione McLaren. Lo stesso Norris, come anticipato, finirà pure lui sul podio per la prima volta in carriera.

Leclerc

Sicuramente Charles è riuscito a non farsi demoralizzare dalle condizioni in cui la Ferrari si trovava, anche dopo aver accumulato oltre 22 secondi dalla testa del gruppo in soli 17 giri. Sicuramente a Maranello hanno beneficiato delle tre safety car viste in giornata, elemento utile per azzerare di volta in volta i distacchi. È sicuramente da tenere in considerazione lo strano rendimento della SF1000, apparsa realmente in palla soltanto alle ultime battute certamente in accordo con una perdita di potenziale dei più temibili avversari che accusavano più di qualche problema in termini prestazionali. La stessa cosa è in effetti accaduta anche a Sebastian Vettel. Il tedesco ha concluso in decima posizione dopo essere finito in fondo al gruppo… per un testacoda. Alla ripartenza della Safety Car si era infatti instaurata una bagarre tra Charles Leclerc, Carlos Sainz e Sebastian Vettel. Il tedesco, sfruttando forse un’ampia dose di ottimismo, aveva pensato di attaccare in curva 3 un Sainz distanziato di parecchio girandosi e lasciando scorrere tutti per sprofondare a fondo gruppo.

Vettel
Sebastian Vettel nel momento del testacoda

Il posto di onore ottenuto da Leclerc, si capisce quindi bene che rappresenta un dato molto interessante visto com’erano messe le cose oggi e durante tutto il weekend. Ora è probabile che in Ferrari la presunta variante aggiornata della SF1000 possa debuttare settimana prossima proprio durante il secondo GP d’Austria, quello della Stiria, in luogo di una prima versione che avrebbe previsto il pacchetto per l’Ungheria. In questo modo si potrà cercare una rimonta che appare comunque complicata da mettere in pratica, ma non impossibile.

Norris da podio

Lando Norris, dopo essersi reso protagonista di una qualifica da incorniciare che lo ha condotto in seconda fila, si rende protagonista di un podio eccellente che eguaglia il medesimo risultato raggiunto in Brasile lo scorso anno dal compagno di squadra Carlos Sainz. Lo stesso Norris si è reso autore del giro più veloce (1’07″475) ottenuto in finale e strappato a quello di Charles Leclerc. Sebbene in McLaren si stia attraversando un periodo di ristrettezze in termini economici, il team di Woking è riuscito a realizzare una monoposto ben equilibrata e coadiuvata da un motore Renault molto interessante quest’anno. Carlos Sainz ha inoltre concluso in quinta posizione, ulteriore dato che conferma le ottime qualità di un team che finalmente dopo anni di problemi sembra stia tornando piano piano ai fasti di un tempo.

Norris

Sta sicuramente stretto a Sergio Perez il sesto posto finale e la penalità di 5 secondi per non aver rispettato la velocità limitata in pit-lane, soprattutto in relazione alle ottime prestazioni dimostrate dalla Racing Point sorella della W10 Mercedes dello scorso anno. Molto bene Antonio Giovinazzi che con la C39 di Alfa Romeo Racing ORLEN chiude in nona piazza, davanti a Sebastian Vettel, nonostante abbia dovuto fare i conti con le solite peripezie del muretto gestito da Frederic Vasseur che ancora una volta sbaglia e anche tanto in termini di soste e tempistiche. Sbaglia fortemente con Kimi Raikkonen che in ripartenza dopo la solita Safety Car vede sfilare alla sua destra la gomma anteriore che lo costringe ad abbandonare la gara e introducendo una nuova neutralizzazione. L’anteriore destra era stata fissata male durante la sosta precedente, al solito.

Kimi Raikkonen
Kimi Raikkonen perde l’anteriore destra per un fissaggio non corretto

Davanti a Giovinazzi si piazzano nell’ordine Pierre Gasly, unico superstite con l’AlphaTauri, e Ocon a bordo della Renault. Le Haas patiscono invece evidenti problemi al sistema frenante: Magnussen al 25esimo giro si ritrova privo dell’impianto frenante anteriore finendo lungo in curva 4. Identico problema riscontrato più tardi da Romain Grosjean, sempre in curva 4. In undicesima posizione finisce il debuttante Latifi mentre il suo compagno di squadra, in Williams, è costretto al ritiro a causa di un cedimento del suo motore Mercedes. A concludere la serie di cedimenti visti in questo interessante Gran Premio d’Austria ci ha pensato un cedimento della sospensione posteriore di Daniil Kvyat in curva 1, col russo particolarmente bravo a gestire una vettura praticamente divenuta incontrollabile.

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