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Sergio Marchionne: elezione di Trump punto di svolta per l’Automotive

Donald Trump
Donald Trump

Oggi il numero uno di Fiat Chrysler Automobiles, l’amministratore delegato Sergio Marchionne, era a Cassino per fare gli onori di casa al Presidente del Consiglio Matteo Renzi, che è venuto in visita questa mattina nel celebre stabilimento del gruppo italo americano. Questa è stata l’occasione per rilasciare numerose dichiarazioni alla stampa, per il Boss di FCA. Tra queste, molto rumore hanno fatto le parole che Marchionne ha dedicato al neo Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Difatti, secondo l’amministratore delegato di FCA, la posizione critica del presidente eletto, Donald Trump, verso il libero scambio potrebbe influenzare  gli affari di Fiat Chrysler Automobiles in Nord America. 

Per Sergio Marchionne elezione di Trump punto di svolta

 L’elezione di Trump, secondo Sergio Marchionne “è certamente un punto di svolta, soprattutto perché penso che ci sono una serie di condizioni negli Stati Uniti che non sono ancora state chiarite”, ha detto Marchionne  nel corso di un’intervista rilasciata a Bloomberg Television dallo stabilimento Alfa Romeo di Cassino. Le dichiarazioni che Trump ha fatto sul commercio sono “un grande problema” a causa dell’impatto del North American Free Trade Agreement sulle operazioni di Fiat negli Stati Uniti, Messico e Canada.

Il neo presidente punta a penalizzare negli Usa chi produce auto in altri paesi

Trump spesso ha criticato la NAFTA durante la sua campagna elettorale, descrivendolo come il guaio peggiore per il settore auto. Trump ha dato proprio alla Nafta la colpa per le perdite di posti di lavoro negli Stati Uniti. Il presidente eletto non ha mandato giù la notizia che Ford Motor intenda produrre auto in Messico e ha chiesto di imporre una tariffa del 35 per cento sui prodotti realizzati da aziende che muovono la loro produzione dagli Stati Uniti ad altri paesi. Dal 2010, nove case automobilistiche a livello mondiale, tra cui General Motors, Ford e Fiat e hanno annunciato più di 24 miliardi di dollari di investimenti in Messico.

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Sergio Marchionne Fiat Chrysler
Il Ceo di Fiat Chrysler Sergio Marchionne parla del neo Presidente Usa, Donald Trump

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C’è un po’ di preoccupazione per gli interventi protezionistici che ha promesso Trump

Fiat è molto interessata alla questione, in quanto il gruppo di Sergio Marchionne fa la parte del leone in Nord America dove genera una buona parte dei suoi profitti. Secondo Kevin Tynan di Bloomberg, circa il 17 per cento dei veicoli venduti negli Usa da FCA sono fatti in Messico. “L’azienda dovrebbe sostenere costi pesanti se l’amministrazione Trump deciderà realmente di porre un prelievo del 35 per cento sui veicoli importati negli Stati Uniti”, ha detto Tynan.

Sergio Marchionne ha avvertito nello scorso mese di giugno che una vittoria di Trump potrebbe avere un impatto forte sulla produzione della casa automobilistica in Nord America, a seconda del modo in cui egli riuscirà ad imporre alla Nafta le sue disposizioni protezionistiche. L’amministratore delegato di Fiat ha detto che non ha parlato con Trump, ma presto cercherà di avere un contatto con la nuova amministrazione. Il cambiamento di leadership degli Stati Uniti non riguarda solo le prospettive commerciali dei costruttori di automobili.

Le azioni di Fiat Chrysler in Borsa volano dopo l’elezione di Trump

Basti pensare che le azioni Fiat hanno guadagnato il 14 per cento dal voto dello scorso 8 novembre. Questo in quanto si pensa che la nuova amministrazione potrebbe allentare le regole relative al consumo di petrolio, di questo potrebbero beneficiare i produttori di motori convenzionali con Fiat in testa. Inoltre, i guadagni per il dollaro statunitense dopo le elezioni sono molto positivi per Fiat Chrysler, ha dichiarato lo stesso Sergio Marchionne.

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