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Possibile nuova vita per lo stabilimento ex Fiat di Termini Imerese

Una proposta interessante per rilevare lo stabilimento ex Fiat di Termini Imerese prevede la realizzazione di differenti prodotti legati alla green economy

Termini Imerese

C’è una nuova proposta per la riconversione dell’ormai (tristemente) noto stabilimento industriale ex Fiat di Termini Imerese, in provincia di Palermo. Il distretto, un tempo di proprietà della Fiat, è infatti oggetto di un bando scaduto il 29 maggio scorso che prevedeva la presentazione di possibili manifestazioni di interesse. La proposta deriva da Smart City Group, ovvero un consorzio di imprese attive nel campo della green economy, che vorrebbe riconvertire l’impianto siciliano.

Il consorzio riunisce un set di aziende provenienti da ogni parte d’Italia e vorrebbe operare su due aree. Quella relativa alle materie prime seconde, cioè ciò che riguarda quegli scarti di materie prime o materiali derivanti dal recupero o dal riciclo di rifiuti di ogni genere, e la mobilità elettrica intesa sotto vari aspetti con diversificazioni nell’ambito delle piccole citycar, monopattini, scooter e componentistica.

Potrebbe dare lavoro a quasi mille persone

Non si può certo parlare di una rinascita dello stabilimento di Termini Imerese poiché sarebbe oggettivamente prematuro. Lo stabilimento, dopo il completo abbandono di Fiat nel 2011 sembrava mirare ad un ritorno produttivo con l’interesse di DR che aveva poi rinunciato a causa dei costi spropositati dell’operazione. Un ulteriore miraggio si ebbe nel 2015 quando Blutec, produttrice di componenti per vetture elettriche sotto l’ala di Metec (che ha subito differenti procedimenti giudiziari), decise che si potevano realizzare a Termini Imerese le batterie utilizzabili sulle varianti elettriche di Ducato e Doblò. Ma la riconversione non avvenne mai.

Ora Smart City Group ha fornito un progetto denominato SUD (Smart Utility District) che punterebbe alla realizzazione di un interessante polo tecnologico che a pieno regime potrebbe fornire lavoro per 700 o 800 persone. Il bando cofinanziato dalla Regione Siciliana e dal Ministero dello Sviluppo Economico dovrebbe essere totalmente definito entro luglio. Di certo risulta comunque legato alle necessarie autorizzazioni utili all’attivazione degli impianti ex Fiat e agli accordi con le associazioni sindacali.

Prodotti e veicoli elettrici

Il glorioso sito industriale siciliano, che nel 1979 aveva avviato la produzione della Fiat Panda, potrebbe quindi essere riconvertito per la gestazione di elementi legati alle energie rinnovabili, all’agricoltura e all’ICT senza tralasciare lo storico legame con l’automobile. Tra le filiere che include il progetto Smart City Group non manca infatti la produzione di componentistica realizzata tramite stampa in 3D, senza tralasciare la realizzazione di sistemi complessi per veicoli elettrici ad alte prestazioni e nemmeno l’assemblaggio di citycar elettriche o ibride.

In questi ultimi due casi un ruolo importante è quello di Danisi Engineering, azienda coinvolta nel consorzio citato con sedi a Torino e Modena. La Danisi Engineering fornisce soluzioni di ingegneria e prototipazione destinati al mondo dell’automotive con specializzazioni differenziate con la volontà di avviare a Termini Imerese la produzione limitata di sistemi per la propulsione di vetture ibride ed elettriche caratterizzate da alte prestazioni. In questo modo i prodotti realizzati nell’ex stabilimento Fiat andrebbero a caratterizzare vetture premium o molto sportive. Allo stesso tempo la Danisi fornirà supporto ad un costruttore cinese che assemblerà le proprie vetture elettriche in Sicilia. La proposta preliminare contiene in nomi di Dongfeng, JMC Motors, BYD, WM Motors e W-Ev Italia.

Ad oggi sono comunque giunte differenti manifestazioni di interesse per la gara che promuove la vendita dei sei stabilimenti produttivi del vecchio complesso aziendale ex Fiat.

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