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Alfa Romeo Giulia: generazioni a confronto

Mettiamo a confronto la berlina più iconica del Biscione, sebbene il confronto generazionale sia condizionato da differenti epoche e anni trascorsi tra le due

Giulia e Giulia

Il confronto è davvero condizionato da uno spaccato generazionale molto ampio. Confrontare l’Alfa Romeo Giulia del 1962 con l’attuale Giulia dei giorni nostri è praticamente impossibile, tuttavia si può intraprendere un parallelo generazionale che configura un confronto su come l’Alfa Romeo è cambiata negli anni e su come la sua vettura più iconica sia cambiata nel tempo. La Giulia di allora, come quella dei nostri giorni, si proponeva l’obiettivo audace di competere con le vetture straniere. Era l’unica italiana a farlo in un segmento dominato da dotazioni premium, tradizione incondizionata e stile dinamico. Irrinunciabili pure le prestazioni.

Tre volumi

Quando l’Alfa Romeo Giulia è tornata sul mercato, l’intenzione era quella di rilanciare il marchio del Biscione puntando sull’esclusività dei modelli e anche sulla tradizione della denominazione. La Giulia di oggi è rimasta fedele all’impostazione a tre volumi della sua gloriosa progenitrice, contando ancora sulle classiche quattro porte ma con dimensioni aumentate di parecchio. Lo si percepisce dai volumi esterni che possono contare ora su una lunghezza di 464 centimetri (contro i 414 centimetri dell’antenata). Indubbiamente l’impronta a terra beneficia di un aumento della carreggiata condizionato da una larghezza portata a 186 centimetri, contro i 156 centimetri della Giulia degli Anni ’60. Un dato che rimane praticamente identico è invece l’altezza pari a 143 centimetri in entrambi i casi: tuttavia la Giulia MY2020 appare maggiormente “piatta” a causa delle dimensioni in larghezza decisamente amplificate, ne risulta poi un passo aumentato di 31 centimetri!

L’Alfa Romeo Giulia del 1962 poteva però ospitare ben 6 persone grazie all’utilizzo di una panca unica posta davanti. Tuttavia la comodità garantita a cinque occupanti dall’attuale Giulia non può essere sfiorata dal dato impari proposto dalla Giulia degli Anni ’60.

Giulia Anni 60

Un ulteriore punto di incontro è dato dalla capacità del bagagliaio che in entrambi i casi si attesta sui 480 litri ma c’è un ulteriore dato, più tecnico, che condiziona entrambe le vetture. La Giulia del 1962 era “disegnata dal vento”, denominata in questo modo a causa della sua speciale caratterizzazione aerodinamica che le garantiva un Cx pari a 0,33: un dato eccellente per l’epoca. Ma oggi la Giulia attuale permette di ottenere un valore del Cx pari a 0,28 che poteva addirittura scendere a 0,23 per la variante Advanced Efficiency vista nel 2016.

Trazione posteriore

Una delle prerogative fondamentali che si volle mantenere quando si cominciò a pensare alla nuova Giulia, era il rapporto con la tradizione e con la trazione posteriore. D’altronde lo schema imposto dalla Giulia degli Anni ’60 era chiaro: motore anteriore trasversale e trazione posteriore, ovvero un’impostazione che si ritrova pure sulla Giulia dei nostri giorni. Varia invece la trasmissione che ora può beneficiare del cambio automatico mentre allora si poteva avere soltanto l’impostazione manuale per la scelta delle marce. Impensabile anche avere all’epoca la trazione integrale, ora disponibile sulla Giulia grazie alla variante Q4.

Giulia Anni 60 2

Se prendiamo in considerazione le varianti TI di entrambe le Giulia, possiamo disporre oggi del 2.0 turbo AT8 da 200 cavalli a benzina che si contrappone al 1.6 da 92 cavalli degli Anni ’60. Si deduce in ogni caso uno sguardo attentamente rivolto alle prestazioni. Si tratta in entrambi i casi di motori a 4 cilindri dotati però di impostazioni tecnologiche (quattro valvole per cilindri e turbocompressore oggi mentre due valvole per cilindro aspirato allora) ovviamente differenti: il dato sulla coppia dice ora 330 Nm contro i 119 Nm della variante Anni ’60, raggiungibili nel primo caso già a 1.750 giri contro i 4.000 giri dell’antenata.

Non si discute sulle prestazioni

Parlare di prestazioni, a quasi 60 anni di distanza, appare riduttivo. È chiaro che i valori espressi dalle attuali Giulia siano estremamente superiori a quelli ottenibili dalla Giulia dei primi Anni ’60. In ogni caso un dato che non cresce con l’incremento prestazionale è quello fornito dai consumi visto che sulla Giulia degli Anni ’60 era possibile realizzare 100 chilometri con 10,4 litri di benzina mentre la Giulia di oggi permette 100 chilometri con 6,3 litri di benzina.

Il dato sulla velocità massima aumenta di quasi 70 chilometri orari: oggi la Giulia TI permette di raggiungere i 230 km/h di velocità massima che allora erano invece 165 km/h. Per lo 0-100 km/h si impiegavano 13 secondi mentre ora ne bastano 6,6.

Giulia Interno

Oltre che nelle linee esterne decisamente mutate verso una nuova direzione, cambiano imprescindibilmente anche gli interni. Le differenze sono notevoli anche perché il dato temporale è di certo impressionante. Le dotazioni di bordo sono aumentate, c’è un livello di sicurezza superiore e ausili alla guida che prima erano inimmaginabili. Esattamente come lo schermo per l’infotainment o il climatizzatore automatico. Si paga però in termini di peso vito l’incremento di quasi 400 chilogrammi, che comunque non inficiano l’eccezionale dinamismo della Giulia dei giorni nostri.

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