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Kimi Raikkonen è tornato a parlare del GP di Australia

Kimi Raikkonen ha parlato per la prima volta ai media della debacle vissuta a Melbourne da quando il Gran Premio di avvio è stato rinviato

Kimi Raikkonen - 1

È stato forse uno degli argomenti più discussi di questo falso avvio di stagione in Formula 1. Il Gran Premio di Australia, che si sarebbe dovuto correre poco più di un mese fa, ha attraversato momenti decisamente surreali. Quando mancavano appena due ore all’avvio della FP1 si decideva di staccare la spina. Dodici ore dopo la positività riscontrata ai danni di un tecnico della McLaren. Un fattaccio che poteva sicuramente essere evitato, perlomeno già escludendo la partenza verso l’Australia.

Tra tutte le incertezze, le speculazioni e le voci, una storia che è stata confermata rapidamente è stata quella che ha coinvolto Raikkonen e il suo vecchio compagno di squadra della Ferrari, Sebastian Vettel. Entrambi hanno preso il primo aereo e sono tornati a casa. Ancora prima di apprendere l’ufficialità della decisione.

Raikkonen ha ripercorso quei momenti

Quando il Circus è partito alla volta dell’Australia c’era chi non aveva compreso la gravità della situazione. Sperando quindi di poter disputare un Gran Premio lontano da ogni logica. La convinzione era tale che ogni cosa era stata disposta al suo posto e le pratiche del giovedì erano state avviate. Ma erano tanti quelli che cominciavano a dimostrare preoccupazione e timori, giustamente. La situazione come ormai è noto è precipitata dopo l’accertamento della positività riscontrata su un tecnico McLaren.

Dopo il ritiro del team di Woking si è innescato quindi un vero e proprio tira e molla tra chi voleva abbandonare e chi voleva rimanere e disputare tutto regolarmente.

Tra i più fermi sostenitori del rinvio c’è sicuramente Kimi Raikkonen. Il finlandese ha riflettuto su tutto il dramma che si è svolto nella settimana che avrebbe dovuto dare il via alla campagna del 2020, parlandone con i francesi di Auto Hebdo.

Kimi Raikkonen Barcellona 2020 - 1

“Non avremmo dovuto andare, ma non è stata una nostra decisione. Noi piloti seguiamo ciò che decidono la FIA e la Formula 1. Se c’è una gara, andiamo. Anche in quella fase avanzata, era meglio annullare piuttosto che correre rischi per lo staff e per tutti i fan presenti a Melbourne. Era più che probabile che si verificasse un simile scenario, che avrebbe portato alla cancellazione. Senza dubbio la decisione avrebbe potuto essere presa prima. Tutte le persone nel paddock, e molte altre persone, viaggiano dall’Europa, e c’erano buone probabilità che qualcuno fosse contaminato in un aeroporto, in aereo o altro. Questo è quello che è successo”.

Per quanto riguarda il contatto con la squadra, Raikkonen e il resto dell’Alfa Romeo si stanno controllando mentre il blocco continua. Quindi il finlandese ha aggiunto: “Ho avuto alcuni incontri la settimana dopo il mio ritorno dall’Australia ma ora che la fabbrica è chiusa e siamo in pausa estiva fino a metà aprile, non è necessario. Abbiamo superato tutto dopo i test invernali e da allora purtroppo non abbiamo avuto l’opportunità di correre. Ci scambiamo messaggi per controllarci a vicenda, ma nulla di correlato al lavoro”.

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