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Noleggio auto risorge in 3 mosse

Le compagnie di noleggio torneranno a comprare auto in affitto dopo la pandemia

noleggio auto

Il noleggio auto ha tenuto in piedi il mercato italiano per mesi: gli acquisti delle società di noleggio, che forniscono le auto in affitto a lungo termine alle aziende, hanno dato ossigeno a un mercato asfittico. Ora, in pandemia coronavirus, l’Aniasa (Associazione autonoleggio) ha la ricetta: il noleggio auto risorge in 3 mosse. Ovviamente, serve la collaborazione del Governo. Finora molto spento in materia: ha introdotto solo qualche flebile incentivo in passato. Con la tragedia da Covid-19, serve che l’Esecutivo sia attivo come quelli del Nord Europa. Per non scendere ancora di più.

1) Noleggio auto risorge in 3 mosse: superammortamento

Il superammortamento è stato utilizzato nel 2016-2017: ha generato benefici economici e finanziari per l’intera filiera dell’auto. Dai costruttori ai noleggiatori, ai concessionari, ai centri di assistenza e manutenzione. Oltre ad un positivo ritorno per le casse dell’Erario: l’aumento di immatricolazioni ha prodotto maggiori entrate (IVA, imposte locali, diritti di motorizzazione). Con un “ritorno sull’investimento” stimato intorno al 300%.

Questa misura ha prodotto nel 2016-2017 64.600 immatricolazioni in più, con maggiori entrate per l’Erario rispettivamente di 318 milioni di euro. Con più correttezza fiscale, funzione esercitata dal noleggio lungo termine: tutte le operazioni sono tracciate e documentate. E c’è l’accelerazione del rinnovo del parco circolante, con positivi effetti dal punto di vista ambientale e della sicurezza stradale.

2) Noleggio auto risorge in 3 mosse: meno tasse

Si deve rimettere mano in modo strutturale alla tassazione sulle auto aziendali nel nostro Paese che ci vede ancora lontani dagli altri Paesi dell’UE. In Italia perdura infatti un regime in proroga sulla detraibilità dell’IVA ferma al 40%. Mentre in Germania, in Inghilterra e in Spagna si detrae il 100%. Un regime straordinario, il nostro, in vigore dal 2007 e prorogato sistematicamente ogni tre anni. Anche un aumento graduale, scaglionato nel tempo, produrrà benefici per l’Erario grazie all’aumento di immatricolazioni.

3) Ecobonus alle usate

In Italia su un totale di circa 38 milioni di vetture circolanti, ben il 30% (oltre 11,5 milioni di auto) è ante Euro 4, quindi con più di 14 anni di età, con evidenti maggiori livelli di inquinamento. Le finalità perseguite dalla norma sugli eco-incentivi previsti nella Legge di Bilancio per il 2019 hanno riguardato una fascia limitata del mercato nazionale. Nella fase economica che seguirà l’emergenza attuale è presumibile che la capacità di spesa e l’attitudine a investire somme consistenti sarà molto limitata.

Considerando il costo minimo di un veicolo agevolabile (circa 25.000-38.000 euro) e quello medio di un’autovettura usata (12.000 euro), gli incentivi potrebbero essere estesi alle vetture con minori emissioni (EURO6). Con tale misura si raggiungerebbero più facilmente quelle fasce di contribuenti con reddito medio-basso, che utilizzano proprio le vetture più “anziane”, quelle con motorizzazioni maggiormente inquinanti.

Qual è la situazione attuale

I dati di marzo mostrano con drammatica evidenza l’impatto dell’emergenza COVID-19 sulle attività del settore: -98% per le immatricolazioni a breve termine e -88% per quelle a lungo termine. Numeri che invertono la crescita registrata dal settore anche negli ultimi mesi, a testimonianza della graduale diffusione della sharing mobility nel nostro Paese: 461mila vetture immatricolate ogni anno (25% del totale automotive) e una flotta di oltre 1 milione e 200mila veicoli, tutti EURO6.

Gli acquisti d’auto da parte del settore del noleggio, in assenza di adeguati interventi di sostegno, sono destinati a crollare ulteriormente e a confermare anche nei prossimi mesi il trend registrato a marzo, osserva Massimiliano Archiapatti, Presidente di Aniasa.

Mercato di marzo 2020: noleggio ko

A marzo tutti i canali sono precipitati quasi in egual misura: i privati a -82,39%, gli acquisti aziendali diretti sono scesi del 78,03%,  il noleggio a lungo termine ha fatto segnare -79,90%, il breve termine non ha targato praticamente nulla (-97,23%), così come le auto-immatricolazioni dei dealer e dei costruttori/importatori sono rimaste al palo (-95,1%), come spiega Dataforce Italia.

Di conseguenza Dataforce ha aggiornato il forecast 2020 anche se, ovviamente, si tratta di una previsione suscettibile di variazioni sensibili in base al periodo in cui l’emergenza sanitaria si concluderà. La nuova previsione ipotizza un mercato Passenger Cars di 1.150.000 unità, per un regresso del 40,1% rispetto al 2019, con i privati in diminuzione del 39% a 667.000 immatricolazioni, gli acquisti aziendali diretti precipitati a quota 34.500, i noleggi a lungo termine in contrazione un po’ meno accentuata (-26,4% a 207.000 immatricolazioni), quelli a breve in deciso regresso (-54,7% a quota 80.500 unità, con un parziale recupero a fine anno per l’inflottamento del 2021).

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