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Fiat Chrysler in trattativa con i sindacati per il riavvio della produzione in Italia

Fiat Chrysler (FCA) e i sindacati stanno discutendo i piani per misure sanitarie potenziate negli stabilimenti italiani per aprire la strada alla ripresa della produzione

Fiat Chrysler
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Fiat Chrysler (FCA) e i sindacati stanno discutendo i piani per misure sanitarie potenziate negli stabilimenti italiani per aprire la strada alla ripresa della produzione non appena il governo allenterà il blocco nazionale. Lo hanno detto mercoledì i sindacati. Non è possibile escludere un’estensione di un blocco nazionale che dovrebbe scadere il 13 aprile, ma i recenti dati sul coronavirus fanno pensare ad una possibile riapertura parziale delle attività produttive in Italia.

Le misure proposte dai sindacati della Fiat Chrysler comprendono la riorganizzazione dei layout dei luoghi di lavoro per garantire che venga mantenuta una distanza di un metro tra i lavoratori, ha affermato il rappresentante della FIM Raffaele Apetino, aggiungendo che ciò comporterebbe inevitabilmente una riduzione dei tassi di produzione. Altre richieste includono il test delle temperature dei lavoratori, la fornitura di dispositivi di sicurezza come mascherine per il viso e la sanificazione dei locali durante l’orario di lavoro, ha aggiunto Apetino.

I sindacati hanno anche proposto di spostare i pasti alla fine dei turni, consentendo ai dipendenti di scegliere di evitare le mense, portare via il cibo e andarsene mezz’ora prima senza perdere la paga. “Fiat Chrysler ha dimostrato grande disponibilità ad accettare le nostre proposte”, ha detto Apetino, aggiungendo che i sindacati terranno una chiamata con i rappresentanti della società giovedì per preparare un accordo.

“Il nostro obiettivo è firmarlo entro la fine di questa settimana”, ha detto. “Vogliamo essere pronti a riavviare la produzione subito dopo Pasqua, se il governo lo consente”. Il rappresentante sindacale della UILM, Gianluca Ficco, ha affermato che richieste simili sono state fatte anche a Ferrari, CNH Industrial e al produttore di ricambi auto Marelli. “Il blocco non può durare per sempre, l’Italia deve darsi un obiettivo per abbinare lavoro e sicurezza”, ha detto.

Fiat Chrysler il mese scorso ha introdotto un primo pacchetto di misure straordinarie nei suoi stabilimenti italiani, ma alla fine ha dovuto rinunciarvi dopo che Roma a metà marzo ha deciso di congelare tutte le attività produttive ritenute non essenziali. La casa automobilistica ha detto ai sindacati che intendeva riavviare le operazioni in tre siti italiani non appena il governo ha sollevato le restrizioni più severe sul coronavirus.

Inizialmente ciò coinvolgerebbe meno di 10.000 lavoratori su 55.000 in Italia. FCA non ha commentato le misure in preparazione, ma un portavoce ha dichiarato: “Come sempre la salute e la sicurezza dei lavoratori sono state la massima priorità per l’azienda”.

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