È ovviamente una situazione molto complicata quella che coinvolge i prossimi Gran Premi che dovrebbero aprire (forse) il campionato di Formula 1 2020. Vediamo quindi qual è la situazione che interessa i Gran Premi di Baku, Silverstone e del Canada. In tutti i casi gli organizzatori si trovano in un vortice che li costringe a rimanere in attesa di ulteriori sviluppi. Tutti aspettano una data ma sembra che nessuno in questo momento è in grado di fornire risposte.
A Baku il Gran Premio cittadino è un’incognita
A Baku pare che l’organizzazione sia già pronta a trovare una data utile per dare il via alle operazioni che porteranno alla realizzazione del tracciato cittadino. Sempre che in questo 2020 si torni realmente a correre. Oggi sono infatti ben otto i Gran Premi già rinviati e a Montecarlo hanno già pensato ad annullare ogni possibile rinvio puntando direttamente al prossimo anno. il tracciato del Principato, per la sua conformazione strutturale, è sicuramente quello più simile al circuito di Baku. Anche in Australia pare si stia pensando a cancellare del tutto eventuali possibilità di ricercare una nuova data. Il tracciato dell’Albert Park è infatti anch’esso un tracciato semi cittadino.
Per un circuito cittadino le sfide da mettere in pratica sono sicuramente superiori. In un momento facile come questo le difficoltà si amplificano. A Motorsport.com, Arif Rahimov che si trova a capo del Gran Premio di Baku, ha detto che “dopo quanto visto in Australia abbiamo capito che il nostro Gran Premio non si sarebbe sviluppato. Penso che per loro sia stato semplicemente devastante vedersi annullato il Gran Premio all’ultimo momento. Per questo è una situazione che non voglio rivivere qui e non voglio fare vivere al mio team”.
Un tracciato cittadino presenta diverse difficoltà nell’allestimento
L’allestimento di un circuito cittadino come quello di Baku presenta molteplici difficoltà. Era chiaro che gli organizzatori si attendevano rassicurazioni prima di cominciare a lavorare. “La decisione da prendere doveva essere immediata, non è un passaggio immediato allestire un tracciato cittadino. Servono due o tre mesi per avere il tracciato pronto senza contare il fatto di quegli aspetti di contorno. Non possiamo organizzare tutto all’ultimo momento” ha aggiunto Rahimov “avremmo dovuto cominciare il 15 marzo ma poi abbiamo posticipato l’avvio di una settimana. Quindi successivamente abbiamo deciso di concludere le operazioni”.
Le priorità sono quindi apparse altre, anche per il governo locale che è il principale finanziatore dell’evento. Di certo a Baku hanno evitato una situazione paradossale come quella vista a Melbourne. Ora si attendono novità per comprendere quale potrebbe essere un’eventuale data alternativa. “Per noi sarebbe critico far coincidere il Gran Premio con la stagione scolastica, ma in passato è successo e non abbiamo avuto problemi. Al momento possiamo affermare di essere abbastanza flessibili. Però ci auguriamo di ottenere un preavviso di almeno tre mesi per arrivare pronti al Gran Premio” ha aggiunto Rahimov. A Baku sono però consci che una nuova data non arriverà prima che la situazione torni alla normalità: “se i contagi continueranno anche ad agosto allora sarà impossibile pensare di correre il Gran Premio a novembre” ha proseguito l’organizzatore.
A Baku potrebbero chiedere il rientro dei capitali versati
In una situazione come questa, la causa di forza maggiore vince su tutto ed è giusto così. Se anche il Gran Premio di Baku non dovesse svolgersi “chiederemo la restituzione del capitale versato oppure potremmo destinarlo all’evento del prossimo anno. Le soluzioni sono molteplici” ha detto Rahimov. Gli aspetti legali da considerare in effetti sono molteplici.
In questo momento a Baku esiste la volontà di poter effettuare il Gran Premio già quest’anno, anche se per forza di cose la natura dell’evento potrebbe essere condizionata dalla situazione legata alla pandemia: “è molto complicato, ma penso sia più complicato quello che sta accadendo ora nel mondo. Le aspettative sulla gara sono più basse. I fan capiranno se l’evento avrà una portata inferiore. Lo spettacolo che circonda la gara sarà ridotto per il pubblico presente in loco. Vedremo cosa potremo fare” ha concluso l’organizzatore del Gran Premio di Azerbaijan.
Il Gran Premio del Canada possiede problematiche simili
Con il rinvio del Gran Premio di Baku, il GP del Canada dovrebbe aprire la stagione di Formula 1. Ma difficilmente sarà così. Il tracciato di Montreal non è un circuito permanente del tutto e quindi potrebbe ravvisare problematiche simili a quelle viste a Baku o a Montecarlo. In ogni caso c’è ancora un po’ di tempo per prendere una decisione, sempre in funzione all’avanzamento della pandemia da Coronavirus. “C’è un confronto costante con la Formula 1 – ha detto Dumontier a Motorsport.com – ma anche con le nostre autorità locali e il governo centrale. Il Gran Premio, in questo momento, risulta regolarmente programmato per il prossimo 14 giugno. Siamo ottimisti ma anche realisti. C’è ancora qualche settimana di tempo, al massimo tre, prima di cominciare con l’allestimento del circuito. Penso che se ci sarà una decisione la prenderemo di comune accordo con la Formula 1 da qui alla settimana dopo Pasqua”. In questo momento in Canada non possono svolgere lavori sul tracciato, in virtù delle linee guida fornite dal governo locale. La chiusura è infatti attiva fino al prossimo 13 aprile in tutto il Québec.
“In questo momento non possiamo lavorare sul tracciato. Abbiamo lavorato su altri aspetti, da casa. Decideremo quindi nelle settimane che seguiranno. Speriamo di mantenere la data originale aprendo effettivamente la stagione di Formula 1. Ma sto anche provando a capire quali potranno essere altri scenari legati al rinvio” ha proseguito Dumontier.
Se rinviato, prima del 25 ottobre
In Canada sono flessibili. C’è quindi la possibilità di rinviare il Gran Premio, ma probabilmente non al più tardi del 25 ottobre (data del GP degli Stati Uniti) visto che qui l’inverno è sempre molto ostile. D’altronde in passato il Gran Premio del Canada si svolgeva proprio nelle prime settimane di ottobre. “Per noi correre dopo metà ottobre è impossibile” hanno ammesso da Montreal, quindi al momento non c’è niente di certo.
Poi Dumontier ci ha tenuto a precisare che il coinvolgimento del governo non avrà ripercussioni sulle decisioni future. Le decisioni saranno quindi allineate con quelle da prendere fra i vari enti. Per gli organizzatori canadesi “sarebbe un peccato non organizzare il Gran Premio. La Formula 1 guarda alla situazione generale, quindi se dovesse prospettarsi un rinvio cominceremo a lavorare per il 2021. Siamo però ottimisti, ma dobbiamo essere realisti in modo da valutare la situazione ora per ora. Non ci resta che attendere. Di certo se manterremo l’evento dovremmo farlo con i livelli massimi di sicurezza, altrimenti sarà rinviato” ha concluso Dumontier.
Si attende la fine di aprile per Silverstone
Gli organizzatori del Gran Premio di Gran Bretagna decideranno se si potrà provare a ospitare il Gran Premio del 19 luglio entro la fine di aprile. Diversi importanti eventi nel Regno Unito sono già stati annullati, fino a luglio, incluso il festival musicale di Glastonbury ma anche il torneo di tennis di Wimbledon. Tuttavia, Silverstone afferma di poter aspettare un mese prima di dover prendere una decisione, anche se ci sono tre Gran Premi prima di quello inglese in programma attualmente.
“Silverstone e la Formula 1 rimangono in stretto dialogo sulla situazione in corso e stanno valutando la fattibilità di organizzare il Gran Premio di Gran Bretagna dal 17 al 19 luglio”, si legge in una dichiarazione congiunta di Formula 1 e organizzatori del GP di Silverstone “Apprezziamo appieno che altri eventi sportivi nel Regno Unito a luglio abbiano preso decisioni in merito ai loro eventi, ma è importante sottolineare che la loro logistica e gli accordi sportivi differiscono da quelli di Silverstone e, pertanto, il nostro calendario ci dà tempo fino alla fine di aprile per prendere una decisione. La sicurezza dei nostri fan, colleghi e della community di F1 sarà la nostra priorità e continueremo a impegnarci con le autorità competenti”.
La cronologia di Silverstone differisce da quella del Paul Ricard, dove si terrà il Gran Premio di Francia il 28 giugno (per ora). Il Gran Premio di Gran Bretagna vede regolarmente la più alta presenza di pubblico nel calendario di Formula 1 – oltre 350.000 nel fine settimana dell’anno scorso – mentre al Paul Ricard si sono visti circa 135.000 utenti nei tre giorni del 2019.
Con meno tribune e logistica temporanea da confermare a causa delle dimensioni della folla, l’amministratore delegato del GP di Francia Eric Boullier ha dichiarato che l’evento può attendere fino al 20 giugno per essere annullato ed essere ancora in grado di rimborsare i fan, anche se la decisione dovrebbe essere presa prima.