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Cosa fanno ora i team di Formula 1? Intanto si mettono in quarantena

Quello che segue l’annullamento del Gran Premio di Australia è uno scenario strano, mai visto prima

Ferrari

È una pausa lunghissima quella che attende i team di Formula 1, e anche i tifosi, dovuta a cause di forza maggiore legate all’ormai imperante emergenza sul Coronavirus. Si tratta di una vera e propria pausa invernale, a dire il vero ora anche più vicina alla prima vera, che teoricamente dovrebbe concludersi alle soglie dell’estate. Il nemico ha dettato legge e ha imposto che il calendario di Formula 1 venisse rimodulato sulla base di poche certezze. Non era mai successo.

Sembra passato un secolo da quell’ultimo Gran Premio di Abu Dhabi, disputatosi tra l’altro all’inizio di dicembre. Sembrerà ancora maggiore il tempo che da qui ci porterà a chissà dove visto che in questo momento risultano annullati i Gran Premi di Australia, Bahrain, Vietnam e Cina. Ma la minaccia incombe anche sull’appuntamento spagnolo e sul ritorno in grande stile del tempio di Zandvoort. In questo momento questi appuntamenti sono stati solamente posticipati. L’ipotesi è di ripartire da Baku in giugno, ma l’idea romantica di cominciare da Montecarlo (già Gran Premio di apertura per cinque volte dal 1959 al 1966 ad anni alterni) a fine maggio potrebbe anche divenire realtà se le cose miglioreranno.

Quarantena volontaria

Il rientro in Europa è stato anticipato però da una scelta comune messa in pratica da tutti i team del Circus. Tutti i dieci team delal Formula 1 hanno infatti concordato un periodo di quarantena da svolgersi nelle ormai canoniche due settimane. Le operazioni in fabbrica rimarranno ferme fino al prossimo 29 marzo. La decisione è divenuta ufficiale dopo che a Melbourne è risultato positivo al Coronavirus il meccanico della McLaren. Di conseguenza anche la stessa McLaren aveva già messo in quarantena ben 14 dipendenti che avevano avuto comunque qualche contatto col collega risultato positivo al tampone.

Sebastian Vettel - 3

La preoccupazione degli altri team che compongono la griglia è derivata dal fatto che molto del personale sparso ha avuto a che fare, in quei giorni, col meccanico McLaren colpito dal virus. La decisione presa da tutti i team rientra quindi nell’attuale situazione di stallo che si sta vivendo in Formula 1. Quindi non esistono nemmeno problemi di alcun tipo. L’attività dei team dovrebbe continuare, portando avanti il lavoro cominciato a Barcellona durante i test pre stagionali mentre i piloti attenderanno direttive sull’avvio del campionato e quindi continueranno le attività di allenamento e preparazione.

Quindi si ripartirà da zero un’altra volta con la speranza di piazzare in pista la migliore monoposto possibile. I test di Barcellona saranno ormai ancora più lontani e bisognerà mantenere gli automatismi. Rilasciare le possibili evoluzioni tecniche sarà un po’ più complicato.

Più tempo a disposizione

Di certo tutti avranno più tempo a disposizione. Non è di certo un male per chi magari giungeva a Melbourne con ancora qualche problema di troppo. Gli ingegneri potranno trovare il bandolo della matassa con maggiore tranquillità. I punti deboli potranno trovare la loro corretta soluzione e quindi si potrà praticare qualche passo avanti nello sviluppo. Sempre che non venga fuori qualche direttiva più avanti, in grado di bloccare o congelare tutto. Bisognerà capire pure se i giorni e i mesi che verranno potranno essere sfruttati anche per guardare già al 2021 e alle nuove monoposto con maggiore insistenza.

Uno scenario inatteso, purtroppo altamente prevedibile. Peccato che in Formula 1 hanno compreso il problema (evidente) fin troppo tardi.

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