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Alfa Romeo: A Cassino produzione a rilento, tanti esuberi ed assunzioni lontane

La produzione dell’Alfa Romeo Giulia permetterà il rilancio dello stabilimento di Cassino. Almeno questi sono gli obiettivi ufficiali di FCA che mira a trasformare il sito di produzione laziale in un punto di riferimento per l’industria italiana. Al momento, a distanza di diverse settimane dal via della produzione della Giulia (ancora a regimi ridotti) la situazione appare decisamente differente. FCA, come riportato dal Corriere della Sera nella giornata di oggi, ha dichiarato 1763 esuberi su 3800 dipendenti con orari di lavoro ridotti e stipendi tagliati per tutti.

E’ chiaro che a Cassino, in queste settimane, si vive una situazione di profonda attesa. Come detto anche in precedenza, la produzione della nuova Giulia procede a ritmi ridotti. Le prime unità ordinate in questi giorni in concessionaria saranno consegnate a partire dalla fine del mese di maggio e, nel corso delle prossime settimane, la commercializzazione della berlina aumenterà progressivamente raggiungendo il resto d’Europa. Come noto, la Giulia arriverà negli USA ed in Canada soltanto in estate ma, come confermato da Marchionne, nella prima fase di vendita sarà disponibile, a bassi volumi, solo la Quadrifoglio. Probabilmente la versione base della Giulia, quella che dovrà mettere insieme importanti volumi di vendita, arriverà solo nell’ultimo trimestre dell’anno. Prima del prossimo anno, inoltre, la nuova Giulia non arriverà in Cina, un mercato su cui FCA ed Alfa Romeo puntano tantissimo per il successo della gamma di vetture premium.

Alfa Romeo Giulia

Da quest’analisi evidenziamo come, ancora per molti mesi, la produzione di nuove vetture a Cassino sarà ridotta ai minimi termini. Solo sul finire dell’anno, le linee produttive registreranno l’arrivo del nuovo D-SUV, l’attesissimo Alfa Romeo Stelvio, che arriverà sul mercato ad inizio 2017. Nel frattempo, a Cassino si produce ancora la Giulietta con volumi tutto sommato in linea con lo scorso anno (nel 2016 le vendite della Giulietta sono in crescita del +5%).

In merito alla situazione dello stabilimento di Cassino, Claudio Di Berardino, segretario generale della Cgil di Roma e del Lazio, ha dichiarato: “Siamo preoccupati, il rilancio dello stabilimento è un’opportunità importante per tutta la regione. Sul fronte degli investimenti abbiamo visto segnali importanti, ma sul piano occupazionale siamo fermi. Secondo gli accordi, il 9 maggio sarebbero dovuti rientrare dal lavoro gli operai cassintegrati, invece l’azienda dichiara metà della forza lavoro in esubero. E in questo quadro è difficile prevedere nuove assunzioni, fino a quando non saranno riassorbiti tutti gli esuberi”

A Cassino, dal 2008 ad oggi, i livelli occupazionali si sono praticamente dimezzati passando da 11 mila a 6 mila, ed è vitale un’accelerazione nella crescita dei livelli produttivi dei nuovi modelli. La Giulia non è solo il simbolo della rinascita di Alfa Romeo ma è anche la speranza per la crescita della produzione di auto in Italia. A beneficiare della crescita della produzione nel sito laziale saranno tantissime aziende dell’indotto che, se i livelli produttivi saranno alti, porteranno tantissimi posti di lavoro in più favorendo la crescita dell’economia locale.

Per ora, quindi, non ci resta che attendere la piena commercializzazione della Giulia, che entro fine anno dovrebbe essere realizzata ad alti regimi di produzione grazie all’avvio delle vendite in USA, e il debutto del nuovo Stelvio che porteranno nuove risorse a Cassino. Continuate a seguirci anche nel corso delle prossime settimane per tutti gli aggiornamenti sulla questione.

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