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Ferrari, Helmut Marko la snobba: “Pensiamo alla Mercedes”

Ferrari: il leader della Red Bull Helmut Marko crede che la sua scuderia le sia già superiore

Ferrari Formula 1
Ferrari Formula 1

Da quando è nata l’era turbo ibrida nel 2014, la Formula 1 ha avuto uno ed un solo padrone. Quella Mercedes che, trainata da sua maestà Lewis Hamilton, appare ancora la più forte per la prossima stagione ed in questi ultimi mesi si fa un gran parlare di chi sarà la sua maggiore rivale. Così, di acchito, verrebbe probabilmente da rispondere Ferrari, seconda forza della classifica piloti pure durante il 2019.

Ma siamo davvero sicuri che sia un discorso chiuso? Possibile che non subentri una terza, blasonata, incomoda? Le risposte contradditorie degli addetti ai lavori lasciano presagire la risalita della Red Bull, team dominatore in passato, quando sulla sua monoposto correva il pluricampione mondiale Sebastian Vettel.

Ferrari, due galli possono stare nello stesso pollaio? Sebastian Vettel e Charles Leclerc reclamano la leadership

Allora il tedesco era uno dei due grandi talenti emergenti della nuova generazione. Oggi, corsi centinaia di GP, ha un status di primo piano, messo però seriamente in pericolo a Maranello. Il predominio nelle gerarchie non è un diritto acquisito, ma va confermato di gara in gara. E la parte finali dello scorso campionato lancia Charles Leclerc, l’enfant prodige, il fenomeno in rampa d’ascesa, capace subito di calarsi perfettamente nella parte, nonostante il solo anno di esperienza in F1 con l’Alfa Romeo.

L’asso francese ha subito dato dimostrazione di avere i galloni per diventare un grande protagonista del paddock in futuro. L’apoteosi è stata raggiunta al Gran Premio casalingo, nel sempre suggestivo Autodromo della Velocità, dove Baby Charles ha infranto un lungo tabù, il primo vincitore della Rossa a Monza dopo Fernando Alonso.

Tolti gli exploit, meraviglia la freddezza nella guida in gara. Se i big della Formula 1 lo insidiano, lui resiste come se nulla fosse, soprattutto sul piano psicologico, l’aspetto più fragile. Altrettanto degna di nota è la furbizia, impassibile nei testa a testa contro Vettel. A dispetto dei numerosi anni di differenza (e il curriculum, ovviamente) sul finire dello scorso anno è scoppiato un putiferio fra le parti. I piani alti del reparto corse hanno finora cercato di rimanere super partes e sollecitare quantomeno una collaborazione pacifica.

Va bene l’adrenalina del momento, purché episodi quali il contatto a Interlagos, in Brasile, non ricapitino più. Colti da eccessiva foga agonistica, i due si sono rifilati spesso e volentieri colpi mancini. Lavorare da separati in casa sarebbe senza dubbio controproducente, del resto le scuderie puntano molto in alto.

A cominciare proprio dalla Red Bull, la cui prima guida è già sicura: le priorità di Max Verstappen verranno sopra ogni altra cosa. Sin dagli albori l’olandese ha mostrato qualità straordinarie, le stimmate del fuoriclasse, tali da offuscare qualsiasi compagno ai box. La battaglia interna tra lui e Daniel Riccardo ha comportato l’uscita dell’australiano, non il primo che capita.

La Red Bull ha superato la Ferrari e mette nel mirino la Mercedes: parla Helmut Marko

Stando alla tesi del plenipotenziario della Red Bull, Helmut Marko, la sua divisione ha ormai scalzato la Rossa e già messo nel mirino le frecce d’argento, in vista del 2020. Nell’ultimo terzo del torneo erano davanti alla controparte, ha dichiarato il dirigente al magazine Auto Bild.

Loro non parevano più disporre di alcun vantaggio, soprattutto in termini di motore, di cui godevano in precedenza. Il motore è da sempre stato un fiore all’occhiello della Ferrari, perciò limitare (o addirittura annullare) il gap alimenterebbe pure la lotta per la seconda piazza. La vera rivale della Mercedes per il titolo iridato 2020 di Formula 1 sarebbe dunque la Red Bull, mentre la Ferrari retrocederebbe in seconda fila.

Oltre al propulsore della Rossa, apparso meno smagliante nei Gran Premi conclusivi dell’annata appena finita, parallelamente quello della Honda, che equipaggia i Bibitari, ha continuato a migliorare a ritmi straordinari. Finita in malo modo la relazione con la Renault, il manager austriaco sente di avere finalmente trovato il partner ideale. La Honda non avrebbe semplicemente mantenuto le promesse date a inizio contratto, le ha parecchio superate.

Un lavoro da 9 e mezzo in pagella. Il mezzo (e decisivo) punto nella sfida alla Mercedes andrà fatto in qualifica. Ma le premesse appaiono certamente favorevoli. Dato quanto ammirato nei primi 12 mesi insieme, Helmut Marko si dice fiducioso sul fatto che i giapponesi sapranno percorrere lo step finale. E lì spetterà a loro costruire una monoposto in grado di concorrere per il titolo fin dall’esordio.

Primo banco di prova in Australia: per non ripetere gli stessi ordini

Il via è fissato a domenica 15 marzo 2020 in Australia, sul circuito di Albert Park. Nella terra dei canguri le Lattine ottennero nel 2019 un terzo, con Max Verstappen, e un tragico undicesimo posto, con Pierre Gasly, restituito già la scorsa estate alla Toro Rosso. I piani vanno avanti abbastanza bene, avendo ultimato le procedure prima di quanto abbiano mai fatto in passato.

Insomma, il Cavallino Rampante pare non creare preoccupazioni alla Red Bull, focalizzata sul massimo traguardo. L’antagonista maggiore sarà la Mercedes, e in particolare Lewis Hamilton, ha chiosato Marko. Il boss del team di Milton Keynes sta giusto facendo lo spaccone o parla a ragion veduta? La seconda risposta è plausibile, poiché tanti altri professionisti sono certi che la squadra del Toro abbia notevoli chance di combattere per l’alloro mondiale nel prossimo campionato.

Il responsabile dei motoristi della Stella, Andy Cowell, ha dato credito alla Red Bull ed esternato una certa preoccupazione. Sono capaci di fabbricare macchine in grado di ambire alla corona e Max Verstappen è un pilota incredibilmente abile. Per ciò che riguarda la Honda, la loro abnegazione è tanto grande quanto lo sono stati i progressi.

E addirittura lo storico presidente della Ferrari, Luca Cordero di Montezemolo, ha invitato i suoi ex collaboratori a guardarsi alle spalle. Si immagina una crescita della Red Bull e del motore Honda, tuttavia a Maranello hanno le credenziali per perseguire la vittoria e lottare fino in fondo.

 

 

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